Delia Berton by Andrea Cartabia

Delia Berton by Andrea Cartabia

Finalmente arriva quel momento, in cui, ti siedi, accendi il pc e con
l’immancabile tazza di caffè, cominci a battere le dita sulla tastiera e fai viaggiare la mente.

Mi è stato proposto di scrivere per questa rubrica, e sarebbe per me la prima volta, anche se ho sempre amato scrivere, anche solo per il piacere di farlo, per il bisogno di comunicare indirettamente con gli altri, per la necessità di gridare le mie sofferenze, le mie gioie, il mio dolore o la mia rabbia.

Quel momento arriva e incredibilimente ti ritrovi un po’ come la tua icona di vita, Carrie Bradshaw, che nei suoi vestiti all’ultima moda, sempre super in tiro, scriveva la sua vita, riflettendo ad alta voce e trovando soluzioni ai suoi piccoli e grandi problemi.

Il mio scopo non è identificarmi in Carrie, perchè prima di tutto mi chiamo Delia, e amo moltissimo il mio nome. Carrie è stata la nostra eroina per troppo tempo, e sinceramente ha anche un po’ stufato… Va bene sognare ragazze, ma ad un certo punto ci si sveglia e bisogna fare i conti con la dura realtà, che per la maggior parte di noi non è certo fatta di Louboutin e fantomatici Mister Big.

La nostra vita è fatta di sogni e costanti delusioni (forse più le seconde), di lotte quotidiane per trovare un parcheggio vicino all’ufficio o per conquistare l’uomo che amiamo, per ridurre il giro vita in vista della prossima estate o ottenere un posto di lavoro che dimostri a tutti il nostro valore.

Da piccole, la nostra più grande preoccupazione era quella di ricevere una bicicletta rossa per il giorno del nostro compleanno, mangiare un panino con la nutella a merenda, e trovare l’immancabile (nei sogni) principe azzurro,  indossando, un giorno, un meraviglioso abito bianco. Crescendo (e noi siamo cresciute), ti rendi conto che con gli anni, l’età adulta è stata ampiamente sopravvalutata e che, diventare grandi non significa solo camminare in un paio di tacchi alti, fare sesso liberamente e non avere i genitori che ti chiamano ad ogni ora del giorno. Essere adulti vuol dire avere delle responsabilita’. Tutte cose che non ci insegnano certo i telefilm americani o la nostra cara Carrie.

Alle nostre responsabilità, ci pensiamo ogni giorno, e ammettiamolo, è una gran rottura di scatole: pagare l’affitto, andare in ufficio, chiamare il commercialista, accudire dei figli e un marito (che magari è peggio dei figli), essere sempre curata e sorridente… insomma, vogliamo fare un’elenco di tutte le responsabilita’ che abbiamo e di cui Carrie non ci aveva avvisato? Sarebbe meglio di no.. Fidatevi.

Ma non deprimiamoci. Crescere, senza ombra di dubbio, ha anche i suoi vantaggi. Indossare altissimi tacchi alti che ti fanno sentire sexy, non è poi così male. così come non avere i genitori in mezzo ai piedi, specialmente se vuoi fare sesso a qualsiasi ora del giorno.

E allora, bisogna prendere una decisione: ciao cara bicicletta rossa, ti saluto e vado avanti, perché noi si, è vero, non siamo altro che il frutto del nostro passato, di quelli che sono stati i nostri sogni o gli avvenimenti che ci hannoportato a fare scelte determinanti; siamo la vita stessa che sin da piccole ci è cresciuta dentro, come il frutto di una pozione magica che con tutti i suoi elementi ha impresso la superficie della nostra anima. E ora dobbiamo andare avanti, anche senza bicicletta.

Vogliamo diventare donne o restare legate ai nostri ricordi e ai nostri sogni? Se non vogliamo smettere di sognare e fare i conti con la realtà, è arrivato il momento di fare i conti con la realtà, quella di cui voglio parlarvi tra le righe di questa rubrica. Concetti pratici di vita reale.. senza peli sulla lingua.

Carrie è solo una creatura inesistente, e la dura realtà vince sui sogni dieci a zero, ma ogni tanto, vi prometto, se facciamo bene i conti con la realtà, sognare non sarà più un problema, anche perchè non costa nulla.

Post_it Girl non sarà una rubrica interamente dedicata ai problemi reali dell’universo femminile, ma uno spazio libero dove poter spaziare tra fotografia, arte, musica, nuove tendenze, e naturalmente, anche qualche pillola sulla moda.