Una collaborazione esclusiva quella tra Reebok Classic e la Fondazione Keith Haring che uniscono le forze per dare vita ad una collezione che mischia moda e arte. Le più famose opere di Haring – Antic Everyman, Barking Dog e Radiant Baby – e, per la prima volta anche una serie di interpretazioni di tele e disegni esclusivi, vestono i modelli di sneaker iconici di Reebok, brand che ha la street culture nel suo DNA.

Reebok X Keith Haring

Le scarpe Reebok più iconiche, nate negli anni ’80, sono rivestite con le opere dell’artista: le Classic Leather, le Ex-o-Fit Plus, le NPC II, le Workout Plus, le Classic Leather Mid e le Freestyle. I tessuti e i dettagli come le icone sagomate, le applicazioni in ciniglia, gli underlays jacquard e l’uso di ricami e di serigrafie ad alta densità sono un’interpretazione affascinante delle opere di Haring.

Reebok X Keith Haring

Lo stile artistico di Haring è una vera e propria leggenda”, afferma Todd Krinsky, VP di Reebok Classic. “Celebrare la creatività è uno degli obiettivi principali del nostro brand, come abbiamo dimostrato collaborando con persone in grado di rivoluzionare il mondo dell’arte, della musica e della moda. Questa collezione, così come la nostra partnership con la Fondazione Keith Haring, ci consente di ricreare le opere di questo genio innovatore attraverso un nuovo mezzo, che piacerà ai suoi fan e farà conoscere Haring anche a un pubblico più vasto“.

Reebok X Keith Haring

Julia Gruen, Executive Director della Fondazione Keith Haring, ha dichiarato: “I modelli Reebok Classic sono diventati famosi quando le opere più celebri di Keith iniziavano a essere conosciute in tutto il mondo. Questo crea un’affinità naturale – una collaborazione che si basa su valori comuni: accessibilità, design, creatività. Grazie a Reebok abbiamo potuto mostrare al pubblico alcune delle immagini più amate di Keith reinterpretate in un modo totalmente nuovo ma sempre autentico, insieme a nuove interpretazioni di dipinti e disegni unici. Siamo convinti che Keith sarebbe entusiasta nello scoprire che i suoi lavori continuano a catturare l’attenzione e che riescono a dialogare anche con i giovani di quest’epoca”. A.R.

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