di Nenella Impiglia Curzi

La magia del “maggio odoroso” è riuscita a conquistare anche un grande poeta come Leopardi; la stagione dei fiori e dei profumi non poteva essere celebrata in modo migliore. Anche per noi è tempo di farsi avvolgere da fragranze più dolci, spogliandoci di quelle corpose dell’inverno. Dunque anche i profumi femminili hanno voglia di abbandonare il grigiore dei mesi freddi per aprirsi totalmente alla nuova stagione.

Ecco allora tante fragranze naturali e raffinate, con note fresche e seducenti, inebrianti, ma delicate, che mischiano note fruttate, agrumate: elementi che permettono di entrare più facilmente in sintonia con la primavera, con la sua energia e luminosità. Sono appunto le note agrumate di pompelmo rosa e bergamotto, le protagoniste assolute dell’estate, che danno una sferzata di freschezza ed energia; richiamano alla mente dissentanti bibite alla frutta, dai colori brillanti come il rosso, verde, giallo, arancio, gli stessi che dominano nella moda estiva.

Per accentuare la vivacità del cocktail profumato, un accordo ricercato è quello con il pepe rosa o la menta; tra i frutti da abbinare, per donare un tono più dolce al profumo, troviamo poi pesca, pera e albicocca.  Muschio, ambra, sandalo, patchouli completano la sinfonia profumata della stagione calda.

Le tendenze fashion prediligono essenze che richiamano i bouquet dei fiori bianchi, mughetti, fresie, rose e gelsomini. Nulla è più magico di un profumo, di un’essenza distillata da una pianta o da un fiore; è come un accessorio da indossare, estremamente personale, che parla di noi, legato al nostro modo di essere e, perché no, anche al nostro look: romantico, aggressivo, sportivo o elegante. Per questo è importante scegliere una fragranza che, come un abito, sappia esprimere e comunicare chi siamo.

Il profumo è strumento di seduzione e simbolo di cura personale, la sua storia si coniuga con quella dell’umanità: moneta di scambio, protezione contro le malattie, pozione dalle virtù divine, messaggio galante. In ogni epoca è testimone di una società. Dal latino perfumum (attraverso il fumo), essenze odorose si sprigionavano dalle bacche o dal legno scaldati o bruciati per raggiungere il cielo, dimora degli dei. Inizialmente queste nubi odorose venivano utilizzate in ambito religioso, solo successivamente l’uso delle essenze diventerà di consumo personale.