di Marco Loriga


Silvio Betterelli

Incontrare Silvio Betterelli – uno degli stilisti piu’ promettenti del panorama attuale della moda italiana e a breve di nuovo presente sulle passerelle di Milano Moda Donna, sentirlo parlare, raccontare il suo percorso di vita, di stile, la sua idea di eleganza – che identifica tra i personaggi, con una bellissima donna, Ambra Medda, sarda anche lei – ti lascia davvero senza parole.

Conosco bene i sardi e lui è proprio un sardo “doc”. E’ tenace, dedito alla costanza, perseveranza in quello in cui crede  ma nello stesso tempo – mentre parla – cogli spunti, riflessioni, debolezze che raccontano di normalità… e di un legame un po’ nostalgico verso la sua isola.

Lo stilista  – 29 anni – e un background fatto di premi,  in alcuni dei principali  concorsi per giovani fashion designer a livello internazionale, come il Mittelmoda, Who’s Next organizzato da Vogue Italia e Altaroma, e nel 2006  unico italiano selezionato per il fashion Gran Prix che si svolge annualmente a Tokyo gioca nelle sue creazioni, in maniera eccellente con l’arte, la cultura, l’avanguardia.  Un percorso ricco di spunti di stile che lui stesso ci racconta.

Mi racconta in breve come nasce e si evolve il percorso di Silvio Betterelli? Nasce un po’ per caso, quando ho deciso che le mie capacita’ nel disegno e l’amore per l’arte, sarebbero diventate un mestiere. E dall’istituto d’arte, sono arrivato a Milano all’Accademia per studiare moda.  Si e’ poi evoluto grazie alla costanza e tenacia con cui seguo ogni tappa del mio percorso. Penso sia la quarta o quinta volta che sento stiano per succedere cose piu’ grandi di quelle che di fatto poi succedono..ecco come si evolve un percorso..! Ogni volta ti illudi  che sia la svolta, e invece non hai fatto altro che mettere un piccolo tassello in piu’.  Nulla di male in questo ..anzi credo fermamente che le cose costruite piano e nel tempo, siano le piu’ solide.. e quella falsa illusione di poter essere ogni volta vicini ad una svolta e’ un’ottimo carburante.. Devo dire che come nel percorso di tanti, gli incontri, sono  quelli che davvero cambiano il corso delle cose e devo dire che il mio percorso e’ sostenuto da tante persone – donne soprattutto – che in un modo o nell’altro hanno creduto nel mio lavoro.

 

La ricerca costante dei tessuti, la sperimentazione, ma soprattutto un forte link con l’arte. Sono tutti elementi che tracciano il suo stile. Come nasce una sua collezione? Da cosa trae l’ispirazione? Da tutto. Ultimamente sono molto interessato a lavorazioni inedite, che riescano a dare luogo a textures, superfici in genere e volumi che possano dialogare con il corpo in un modo sempre nuovo. Una mostra, un’oggetto, un materiale, la natura, qualsiasi cosa puo’ essere l’inizio di una ricerca.