E’ stata diffusa solo ieri la notizia della morte della modella francese Isabelle Caro salita alle cronache qualche anno fa per aver posato per la campagna shock di Nolita nonostante fosse anoressica. Ma era proprio questa malattia una delle caratteristiche richieste dal fotografo della campagna pubblicitaria, il celebre fotografo Oliviero Toscani. Fece molto scandalo la presenza sui cartelloni pubblicitari e sulle riviste, di una campagna che a detta di molti sfruttava l’immagine di una modella malata per mandare un messaggio sbagliato e confusionario. Basta pensare che non tutte le ragazze anoressica arrivano allo stadio raggiunto da Isabelle, e che alcune ragazze potessero, a detta di psicologhi e esperti in disturbi alimentari, successivamente ambire a quella silhouette per mostrare il loro malessere interno esternamente.

Insomma questi sono discorsi che preferiamo rimandare a chi ha più competenze. Quello che sconvolge è che Isabelle, nonostante la campagna contro l’anoressia, non sia riuscita a guarire, anzi forse grazie alla sua malattia sia riuscita a raggiungere la massima notorietà e consapevolmente ad ottenere una riconoscenza mondiale del suo corpo striminzito, a cui era grata e che cercava di conservare. Il titolo della sua biografia dice tutto. “Ragazza che non voleva crescere”.

La notizia della sua morta è stata appresa solo nella giornata di ieri, quando prima il sito del quotidiano svizzero 20 minutes e successivamente la rivista francese Paris Match ne hanno dato notizia. Isabelle è scomparsa già da un mese, precisamente il 17 novembre 2010 a Tokyo.

Quando posò per Toscani, Isabelle pesava solo 31 kg distribuiti su 1 metro e 65 cm di altezza. Proprio il fotografo Oliviero Toscani, contattato da La Repubblica, ha detto di non sapere che fosse morta. “Purtroppo non ho un bel ricordo di Isabelle Caro, era una ragazza molto malata, prima nella testa che nel corpo“, queste le parole di Toscani, che ha poi concluso confermando che l’ultima volta che l’ha vista è stato in occasione della presentazione di un libro fotografico con Monica Bellucci. F.A.