A cura di Erica Maglio

 

 

In che modo arte, design, fotografia, musica, letteratura, architettura e moda riescono a comunicare tra loro? I creativi lo sanno e ne sono a conoscenza anche tutte quelle persone dotate di forte sensibilità emotiva e di uno spiccato senso estetico. Carla Sozzani, sorella di Franca, celebre direttrice di Vogue Italia, è una di quei creativi che, affacciandosi positivamente e senza timore al panorama dell’irrazionale, dell’emozionale, del talento, è riuscita a far comprendere il vero senso dell’artisticità. Dal 1990 ad oggi, nella Galleria che porta il suo nome, situata al civico 10 di Corso Como a Milano, sono stati riuniti mondi sconfinati che hanno contribuito a dare vita a ciò che ora è la porta d’accesso verso una sempre più moderna evoluzione mentale.

Un tempo lo storico crocevia del capoluogo meneghino, era un ammasso di “case di ringhiera” densamente popolate con all’attivo un’officina della Renault e un vecchio deposito della Coca Cola. Oggi, invece, è il luogo d’incontro di più arti, volte ad illustrare culture dimenticate o mai scovate, mescolate con sapiente sinergia alla contemporaneità. Chi ha avuto l’occasione di entrare, anche solo per un istante, nel piccolo microcosmo Sozzani, dopo aver scansato pendenti frotte di edera rampicante color verde vivo (e altre piante molto curate), si sarà reso conto che il clima intimo e accogliente, ricreato con pochissimi interventi di restyling, svela la presenza di molteplici luoghi d’incontro comunicanti: moda, cibo, fotografia, musica, design e letteratura finalmente interagiscono tra loro.

La storia della Galleria ebbe inizio nei lontani anni Novanta ed era la fotografia il grande gap che divideva i tradizionali collezionisti d’arte dall’universo celato dietro un “banale” obbiettivo come ci ricorda la stessa Sozzani: “[…] all’epoca i collezionisti compravano quadri non fotografie“. La timida e disinvolta signora dai capelli dorati, ebbe la geniale intuizione di unire questi due mondi dando vita ad una vera e propria “evoluzione logica” dalla forte valenza comunicativa: “Penso di essere riuscita ad infrangere quella diffidenza“. Aveva trovato il modo più originale e innovativo per diffondere messaggi artistici sdoganando assurdi cliché.

Con l’andar del tempo l’esigenza di comunicare oltre alla fotografia anche le altre passioni Sozzaniane, la Galleria d’arte ampliò i propri orizzonti ospitando non solo fotografi, ma altre categorie di artisti come Man Ray (pittore, fotografo e regista) nel 1991, Picasso e Kris Ruhs (Pittore cubista l’uno e scultore, fotografo, designer l’altro) nel 2001, i fashion designer Zandra Rhodes nel 2005 e Martin Margiela nel 2007.

 

 

 

Fu una vincente filosofia di pensiero che ancora oggi rispecchia le idee e solletica la curiosità della gente, quella stessa gente che, come vent’anni fa, si ciba ancora di stimoli.

Per celebrare il ventennale anniversario della nascita della Galleria, ecco che riaffiorano le origini; nel 1990, anno di apertura, Carla Sozzani esordì esponendo le opere di un’artista/fotografa americana allora sconosciuta: Louise Dahl-Wolfe; Loretta Lux (in mostra fino al 31 ottobre 2010 all’interno della Galleria Carla Sozzani in Corso Como), giovane e già affermata artista tedesca, è la Louise Dahl-Wolfe di questi anni, entrambe unite da un sotteso fil-rouge che premia la sorpresa, l’innovazione e la memorabilità delle immagini figlie della loro epoca.