Continua concretamente il percorso di miglioramento della sostenibilità ambientale di Superior, azienda toscana fondata nel 1962 che opera da oltre 50 anni nel settore delle pelli di lusso per l’Alta Moda, oggi  prima conceria al mondo a poter vantare la certificazione Carbon Neutral.

La prima conceria al mondo con certificazione Carbon Neutral

Oltre all’implementazione di soluzioni tecniche per ridurre l’impatto ambientale grazie anche a collaborazioni speciali con la Normale di Pisa, con il Polo Tecnologico di Navacchio, alza il tiro puntando alla Carbon Neutrality, e lo fa prima di qualsiasi altra conceria, sottolineando ancora una volta la propria eccellenza e lungimiranza in ambito green.

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“La mia visione da imprenditore è stata quella di creare un equilibrio tra i benefici a medio e lungo termine, garantiti da progetti di innovazione industriale ed efficientamento energetico, con l’investimento in Carbon Credits per la neutralizzazione delle emissioni, efficaci sin da subito” spiega Stefano Caponi, AD. Superior Spa.

Stefano Caponi_AD Superior
Stefano Caponi, AD Superior

Dopo aver calcolato le proprie emissioni di gas serra tramite la Carbon Footprint Analysis e promosso uno studio di fattibilità per ridurle, particolarmente ottimizzando l’uso di energia, la Conceria è diventata la prima nel mondo a compensare le emissioni attraverso l’utilizzo di crediti di carbonio certificati Verified Carbon Standard (VCS), principale Standard internazionale.

I crediti certificati supportano il progetto forestale Fazenda Nascente do Luar sviluppato nel bioma Cerrado (in portoghese “chiuso”, “inaccessibile”), la savana tropicale più ricca in biodiversità al mondo,  localizzata nello stato del Mato Grosso do Sul in Brasile, una regione dove l’allevamento intensivo e l’agricoltura insostenibile hanno causato prima la deforestazione, poi la degradazione del suolo di vaste aree che prima erano coperte da una densa savana tropicale.

conceria superior

Ad oggi, la regione del Cerrado copre il 21% del territorio brasiliano. Purtroppo, solo meno del 3% di quest’area è effettivamente protetta dalla legge, la sua copertura vegetale è frammentata e consiste in macchie di savana degradata, separate da pascoli improduttivi utilizzati per il pascolo del bestiame. Il progetto di riforestazione FNL ha portato alla nascita di un nuovo tipo di paesaggio, caratterizzato da un mosaico composto da foresta naturale e foresta piantata, in cui le aree riforestate permettono la riconnessione della savana naturale, fungendo da veri e propri corridoi biologici, permettendo una rapida copertura del suolo con la formazione di nuova materia organica che arricchisce il terreno.

Questo progetto forestale prevede un approccio unico: integrare la riforestazione dell’area con il ripristino e la conservazione della foresta nativa, generando al contempo benefici ambientali, la  specie arborea selezionata è caratterizzata da una straordinaria efficienza nel sequestro di CO2 e nella produzione di ossigeno; benefici sociali perché il progetto produce molti posti di lavor per le comunità locali, offrendo ai lavoratori significativi benefici economici, formazione e migliore qualità di vita; infine benefici alla biodiversità perché ripristinando e preservando la foresta nativa viene a ricrearsi un ecosistema favorevole per la fauna locale.