pneumatici

Etichettatura europea

L’etichetta europea per gli pneumatici è stata introdotta quasi 9 anni fa dall’Unione Europea, ma oggi è pront per essere migliorata sulle basi delle nuove normative in vigore. Nel 2012 l’Unione Europea aveva imposto ai fabbricati di pneumatici di realizzare delle etichette apposite, sulle quali dovevano essere specificati le proprietà e le caratteristiche dei prodotti utilizzati. Le etichette non potevano essere staccate dal veicolo e prevedevano l’indicazione delle classi di efficienza in termini di consumo, di rumore emanato all’esterno, di capacità di rotolamento e di capacità di aderenza anche sul bagnato.

Novità 2021: Nuove disposizioni

Il Consiglio dell’Unione Europea, nel 2019, ha messo a punto una nuova legge e altrettante risoluzioni per le etichette degli pneumatici. Queste novità saranno attivate a maggio del 2021. L’etichetta per gli pneumatici offrirà una valutazione del prodotto globale e precisa, che corrisponderà di conseguenza all’etichetta energetica utilizzata sia per le auto, che per gli elettrodomestici ed altri oggetti. Quest’ultima è conosciuta a livello europeo, soprattutto perché la grafica è assolutamente inconfondibile. Le vecchie disposizioni utilizzate dal 2012 non prevedevano che l’etichetta valutasse le prestazioni in inverno e le condizioni meteorologiche che gli pneumatici sono costretti ad affrontare, inoltre le indicazioni erano generate dalle case produttrici ed erano assolutamente soggettive. In questo modo, la scelta da parte degli acquirenti era senza dubbio più difficile.
Le nuove disposizioni prevedono l’introduzione, da maggio 2021, di una nuova etichetta europea di classificazione degli pneumatici di carattere oggettiva. Avrà l’obiettivo di fornire a tutti gli utenti delle informazioni più precise, complete e dettagliate sulle caratteristiche degli ruote utilizzate. Sulla nuova etichetta sono state riviste diverse voci, quali ad esempio il regolamento sulle classi di resistenza al rotolamento, alla frenata in condizioni di pioggia, e anche sulle performance di silenziosità degli pneumatici. Il valore relativo la resistenza al rotolamento sarà proporzionale al consumo di carburante: maggiore sarà il valore maggiore sarà il consumo. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 favorendo l’acquisto di gomme ecologiche a bassi consumi. Il valore della rumorosità non subirà particolari variazioni se non nella grafica e nell’origine del dato. In effetti, con l’introduzione della nuova etichetta, i dati non saranno più basati sulle prove effettuate dalle case produttrici ma dovranno fare riferimenti a test esterni di organismi riconosciuti. La novità più visibile resta l’introduzione, sull’etichetta, del codice QR, il quale potrà essere scansionato dagli utenti per conoscere ulteriori informazioni riguardanti gli pneumatici. L’ultima novità riguarda l’introduzione dei due pittogrammi che rappresenteranno la capacità di adesione in caso di neve e la conformità delle gomme ai test standard per l’omologazione dell’Unione Europea. Il nuovo adesivo, dunque, sarà completo di qualsiasi caratteristica e fattore indispensabile al riconoscimento delle ruote. Inoltre, sarà molto più semplice determinare la capacità e la possibilità di affrontare sfide ancor più pericolose, come quelle che si verificano sulla neve o in montagna. Soltanto così sarà possibile acquistare l’invernale adatto. L’entrata in vigore della nuova etichetta per gli pneumatici potrebbe essere estesa anche per le ruote ricostruite o per quelle chiodate. Ed è previsto, in un secondo momento, la possibilità di inserire nel codice maggiori informazioni circa l’usura durante la guida de il chilometraggio stimato.

Classi di pneumatici

Dunque, a partire da maggio del 2021 ci saranno diverse variazioni: l’etichetta degli pneumatici dovrà essere presente anche per i veicoli commerciali di classe C3, ovvero quelli considerati pesanti. Le classi A, B e C non hanno subito alcuna variazione, mentre invece gli pneumatici C1 e C2, per auto e furgoni, e quelli di classe E saranno assegnati alla classe D, che prima non era presente. Gli pneumatici di classe F e G saranno inseriti invece in classe E. Nonostante l’apparente difficoltà di adattamento a queste differenze l’etichetta che ne risulterà sarà molto più chiara e comprensibile di quella precedentemente usata. I clienti, utilizzando il codice QR, posto al lato destro dell’etichetta, potranno collegarsi al database EPREL, il quale presenta tutte le informazioni più importanti del prodotto. In questo modo sarà possibile accedere ai valori dell’etichetta dello pneumatico specifico, nonché risalire all’anno di realizzazione e alla tipologia precisa del modello.

Quanto è affidabile l’etichetta?

Dal 2012 al 2020 sono stati attuati tantissimi test sugli pneumatici, eseguiti in particolar modo dal TCS, insieme ad altri enti partner. Le analisi hanno, molte volte, dimostrato che i valori dichiarati dei produttori differivano notevolmente da quelli effettivi, spesso anche in negativo. La nuova etichetta servirà proprio a questo: a dare, agli acquirenti, importanti indicazioni in forma oggettiva ed affidabile. Gli automobilisti non solo saranno in grado di avere un quadro generale dello strumento da acquistare, ma anche di valutare seriamente tutti i fattori in gioco. Dunque, il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato questa nuova strategia per aiutare soprattutto i consumatori e gli utenti nell’acquisto, ma anche per scongiurare eventuali rischi e danni a persone o a cose. Insomma, attraverso l’etichetta sarà finalmente possibile conoscere le vere caratteristiche, anche nel caso in cui gli pneumatici non siano di buona qualità. Gli esperti dei negozi on line, come per esempio Special Gomme, ricordano che è sempre meglio prediligere degli pneumatici che abbiano ottime qualità in termini di bassi consumi di carburante, minor resistenza al rotolamento, minori emissioni inquinanti per l’ambiente e maggior aderenza al bagnato, soprattutto in condizioni metereologiche avverse, piuttosto che basare gli acquisti sull’estrema economicità. La sicurezza è sempre e sicuramente il primo fattore da considerare e finalmente le etichette ci daranno reali indicazioni in tale direzione.


Fonte foto: Ajdapereira da Pixabay 

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