trussardi milano

Beautiful Minds. Mai termine fu più d’effetto per indicare il bel progetto di Trussardi a Pitti Uomo.

Di cosa si tratta? Nello specifico di un percorso di collaborazioni – a più livelli – con alcuni selezionati talenti creativi appassionati del prêt-à-vivre del marchio del levriero.

Obiettivo? Combinare il loro stile con il Dna di Trussardi verso un percorso di rilettura ad oggi del marchio.

Il primo step? È la presentazione della collezione autunno/inverno 2020-21 pensata e realizzata da Giorgio Di Salvo, direttore creativo del brand di culto United Standard.

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I capi? Casual, pratici, disinvolti, eleganti, adatti alla personalizzazione ma soprattutto che tengono conto dei processi in atto – nella moda, nel costume e nella società – che stanno progressivamente assottigliando la linea di demarcazione fra formale e sportivo, fra giorno e notte, fra lavoro e tempo libero.

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L’idea primaria? Quella di ridare respiro e attualità al patrimonio di Trussardi, quello degli anni ’80 e ’90, ibridandolo col contemporaneo e le evoluzioni subite dalla moda in questo ultimo decennio.

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È tutto ciò è un esercizio di stile che aggiorna gli stilemi che hanno reso Trussardi celebre nel mondo: la pelle, il denim, le grafiche, declinate sia sul jersey che sulla maglieria, col levriero che torna di nuovo assoluto protagonista.

Trussardi, nell’immaginario collettivo, rappresenta un’eleganza sofisticata ma mai inaccessibile; l’invenzione del lifestyle italiano, la sublimazione di una voglia di distinguersi ma con gusto”, afferma Di salvo. Che prosegue: “mi ricorda, in qualche modo, il sapore di alcuni salotti di case di amici in cui durante l’adolescenza andavamo a giocare in assenza dei genitori. Se chiudo gli occhi e torno a quelle sensazioni trovo sempre un dettaglio che mi riporta al levriero. L’atmosfera che ho voluto ricreare con questa collezione è proprio questa: l’arrivo di una nuova generazione nel salotto buono della moda milanese. Un incontro di stili e una stratificazione di generazioni da cui nasce sempre qualcosa di nuovo, seppur strettamente legato all’intuizione originale di Nicola Trussardi”.

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Fonte foto: press office Trussardi