mago illusionista sander

Ho avuto il piacere di incontrare Gianluca prima di scoprire che dietro la sua simpatia e i suoi giochi di carte con cui allietava le nostre cene tra amici, si nascondeva Sander, mago illusionista professionista che in coppia con Alison, compagna sul palco e anche nella vita, riesce a trasformare l’impossibile, l’impensabile, l’inimmaginabile… in realtà!

Intervista a Gianluca Gustanti, in arte Sander: mago illusionista

Come è nata la passione per la magia? La passione per la magia è nata quando ero molto piccolo, avevo circa quattro o cinque anni e guardavo i maghi in televisione che facevano apparire carte dalle dita, sparire palline, monete, apparire colombe ecc… In quel momento ho deciso che volevo fare il mago.

Hai iniziato subito a percorrere questa strada? Sì, immediatamente. Ho avuto la fortuna di conoscere un mago che lavorara in televisione e all’età di otto anni lui mi ha preso un po’ come allievo; lui faceva una trasmissione su RAI2 e mi ha insegnato le basi della magia. Io ho poi iniziato a comprare un po’ di attrezzi per fare gli spettacoli davanti ai miei amici.

Quindi hai iniziato a scuola? Facevi anche gli scherzi alla maestra? Certo! La maestra non era d’accordo, infatti sono finito in presidenza diverse volte!

Secondo te è una strada che possono intraprendere tutti? C’è un’età giusta per iniziare? Non penso assolutamente che ci sia un’età particolare per avvicinarsi alla magia. L’età giusta è data dal momento in cui si ha la voglia di fare qualcosa, il momento in cui cuore, mente e anima si allineano in una direzione. È quel momento in cui pensi di non poter vivere senza fare quella cosa. Io studiavo ingegneria elettronica e facevo magia: mi divertivo di più a fare magia e illusionismo, più che fare ingegneria. A quel punto sono tornato a casa e ho detto a tutti che volevo fare il mago. Sono cresciuto con i nonni e mio nonno dopo la mia decisione mi ha detto: “fai quello che vuoi, l’importante è che tu sia felice”.

mago illusionista sander

Per quanto riguarda la tecnica? Cosa ci puoi dire? Si deve essere portati per fare magia? La tecnica è un aspetto sul quale non si finisce mai di imparare, anche perché la tecnica si aggiorna, si migliora e nascono sempre tecniche nuove di illusioni.

Che ricordo hai del tuo primo spettacolo? Il mio primo spettacolo fatto a un pubblico vasto fu realizzato a dei giardini di Firenze. Mi ricordo che avevamo un teatro in disfacimento dal quale abbiamo recuperato delle scenografie per ricreare ai giardini una sorta di teatrino. Lì è stato il mio primo spettacolo. Tantissime persone si sono fermate a guardare ed è stata un’esperienza unica.

Sei sempre emozionato ogni volta che sali sul palco? Un po’ di emozione rimane sempre, perché se non avessi emozione non potrei fare ciò che faccio, anche se poi l’emozione si trasforma in energia e l’energia è quella che viene trasmessa al pubblico. Il pubblico a sua volta si esalta e ti risponde con altrettanta energia. È tutto come una ruota. Ho ancora emozione, ma non ho più paura, perché le prime volte avevo paura di non farcela, di non riuscire a portare a termine lo spettacolo. Adesso riesco ad affrontare spettacoli di due ore senza problema.

Ti è capitato di fare qualche errore? Hai qualche aneddoto da raccontarci? Gli errori purtroppo capitano spesso, ma è importante quello che si fa per porvi rimedio. Tante volte c’è l’errore, ma il pubblico non sa cosa dovrebbe succedere, quindi si riesce a rimediare. Ci sono poi errori che non si possono nascondere e allora io ci rido un po’ sopra e il pubblico generalmente apprezza.

Si diventa simpatici facendo i maghi, o si diventa maghi perché poi si è simpatici? Non saprei. Il mago dovrebbe stupire, ma mi sono reso conto con l’esperienza che se il mago fa ridere e fa divertire allora viene apprezzato ancora di più.

Quale domanda ti fanno più spesso riguardo i trucchi e i giochi? Mi chiedono di far sparire la moglie e allora rispondo che è meglio di no perché la moglie sparisce con tutto. Oppure mi chiedono di far apparire soldi così io dico che se hanno i soldi ci penso io a farli sparire.

Sander sul palco insieme ad Alison
Sander sul palco insieme ad Alison

Non sveli mai i tuoi trucchi a qualcuno? A volte sì, ma poi devo uccidere la persona! (ride)

Ci puoi raccontare qualcosa sui tuoi prossimi progetti? Farai qualche spettacolo prossimamente? Adesso sono in fase relax. Ho smesso dopo vent’anni di lavoro sulle navi da crociera. Mi sono preso un anno di stop. La mia idea adesso è viaggiare con uno spettacolo più piccolo che si chiama Close up Magic Experience e voglio lavorare a livello internazionale con questo spettacolo. Ci sarà anche una tournée in teatro.

Guardando a livello internazionale, c’è qualche mago a cui ti sei ispirato? Più di uno. Per la grandezza dei giochi, per lo stile e per l’ironia direi David Copperfield, l’unica grande leggenda vivente della magia. Diventerà il primo mago miliardario. Un altro mago famoso degli anni ’80 che ha ispirato il mio stile e il mio modo di presentare è Jonathan Pendragon (e Charlotte Pendragon) che sono due artisti incredibili e molti maghi si sono ispirati a loro.

Fonte foto: Sanderandalison.com