sneakers preziose e rare

Il fenomeno sneakers costituisce da qualche anno un grande business, non solo per brand e rivenditori, ma anche per gli sneakerhead, ossia coloro che acquistano scarpe da ginnastica di marca allo scopo di collezionarle, come se fossero dei veri e propri gioielli, con la speranza che il loro valore aumenti ancora nel tempo.

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Ne sa qualcosa StockX, la piattaforma di reselling più importante al mondo in cui vendere e acquistare beni di consumo ad alta richiesta (tra cui appunto sneakers, ma anche capi e accessori di streetwear), che ha identificato i modelli più preziosi di sempre.

Qui di seguito troverete la classifica delle dieci sneakers più costose con il prezzo di rivendita più alto, stilata da StockX:

  • Nike Air Mag Back To The Future BTTF (2016): 22.925 €.

In molti le ricordano come le iconiche sneakers indossate da Marty McFly nel secondo capitolo della saga Ritorno al Futuro, quello in cui il protagonista veniva catapultato nel 2015. Pochi sanno però che fu la stessa Nike a disegnarle per il film nel 1989. Non è quindi un caso che di questo rarissimo e prezioso modello ne esistano 89 esemplari, numero non di certo casuale, ma scelto proprio in onore dell’anno di uscita del film.

  • Air Jordan Kobe PE Pack Retro 8 Retro 3 (2016): 12.011 €.

Il pack Air Jordan Kobe includeva le due paia di Air Jordan PE Laker che Kobe Bryant indossava durante la stagione NBA 2002/2003, periodo in cui l’allora giocatore numero 8 dei Lakers aveva perso il suo ricco contratto con Adidas a causa dei ben noti problemi giudiziari e indossò modelli di diversi brand prima di firmare un contratto in esclusiva con Nike durante l’estate successiva.

  • Nike Dunk SB Low Paris (2002): 9.987 €.

La Nike Dunk nasce nel 1985, come scarpa da basket, ma è stata quasi subito adottata dalla comunità skater per poi essere ridisegnata nel 2002 proprio per essere resa più adatta alle esigenze di questi nuovi utilizzatori.

  • Air Jordan 4 Retro Eminem Carhartt (2015): 8.806 €.

Il modello, realizzato in collaborazione con Eminem, uscì nel 2015, per celebrare il quindicesimo anniversario di Marshall Mathers LP. Vennero prodotte solo 10 paia che Eminem diede ai suoi più cari amici e familiari. Il ricavato fu interamente devoluto alla “Marshall Mathers Foundation”, un’organizzazione di beneficenza dedita a fornire assistenza ai giovani svantaggiati di Detroit, Michigan e delle comunità circostanti.

  • Air Jordan 3 Retro Legends of Summer (2013): 8.199 €.

Ideate e indossate da Justin Timberlake e Jay-Z per il tour “Legends of Summer” del 2013, queste sneakers saltano all’occhio non solo per il colore allred, ma soprattutto per il mix di materiali pregiati che un vero collezionista non si farebbe mai sfuggire: suede, red patent e snakeskin. Il modello è stato distribuito in edizione limitata solo tra i familiari e gli amici dei due cantanti, al punto che solo un piccolo e fortunato gruppo di fan selezionati è riuscito ad accaparrarsene un paio per sé.

  • Air Jordan 5 Retro Fab Five PE (2017): 7.756 €.

“Fab Five” è il nome con cui in gergo vengono chiamate le Air Jordan V. Il design della scarpa è ispirato ai Wolverines, indimenticabile squadra NCAA degli anni ’90. I “Fab Five” in questione erano i cinque giocatori che passarono alla storia del basket sotto i colori dell’università del Michigan: Juwan Howard, Jimmy King, Ray Jackson, Chris Webber e Jalen Rose. Il dettaglio più interessante è il retro, dove non compare sempre il solito logo delle Air Jordan ma un gesto “stilizzato” e disegnato niente meno che da Tinker Hatfield (meglio conosciuto come “the architect of Air” / “il papà delle Air Max”) che raffigura i “Five Times”, ossia le 5 volte che la squadra aveva chiamato Time-Out prendendo così una penalità che gli è costata la partita e la finale del torneo più ambito di marzo.

  • Adidas Human Race NMD Pharrell x Chanel (2017): 7.462 €.

Nate dalla collaborazione tra adidas Originals, Pharrell Williams e il colosso della moda francese Chanel, queste sneakers si presentano con una tomaia total black, boost bianco e la scritta “Pharrell” sulla scarpa sinistra e “Chanel” su quella destra. La limited edition, realizzata insieme al direttore creativo Karl Lagerfeld, venne lanciata a marzo 2017 nel flagship di Seoul. Per Pharrell Williams, che è stato anche il primo uomo a far parte di una campagna pubblicitaria per la maison francese, non è stata però la prima esperienza in qualità di designer: aveva già co-creato una capsule di sneakers per Chanel insieme a Adidas con il modello Pharrell x Chanel x Adidas Nmd Human Race.

  • Nike Air Mag Back To The Future BTTF (2011): 7.261 €.

Sebbene l’edizione del 2016 sia più rara, nel 2011 Nike aveva già messo in vendita 1.500 paia di scarpe identiche a quelle usate da Marty McFly durante il suo viaggio nel tempo nel 2015. Dopo l’uscita del film molti fan e appassionati avevano sperato che Nike si mettesse davvero a produrre in serie quel modello di scarpe, capaci tra le altre cose di allacciarsi da sole, ma la speranza non fu mai esaudita del tutto sino alla messa in vendita di questa prima tiratura limitata. Il ricavato dalle vendite sono andati alla “Michael J. Fox Foundation”, creata dal protagonista della mitica saga per la ricerca sul Morbo di Parkinson (malattia di cui l’attore soffre dal 1991).

  • Air Jordan 3 Retro DJ Khaled Grateful (2017): 7.243 €.

Il modello è frutto della prima collaborazione tra Air Jordan e DJ Khaled. La scarpa, in colorazione fire red, è stata realizzata con stampa elephant nella parte superiore e sul tallone, tipica del modello. La scelta dei colori è stata ispirata dalla passione di Khaled per i Miami Heat e per il modello Jordan 1 High “Bulls”. Ma la vera chicca del modello è il logo jumpman posto sul tallone, dove spunta anche la scritta “We the best”. Per finire, il flap sul tallone riporta i tre hashtag #majorkey, #blessup e # jumpman23.

  • Nike Dunk SB Low Staple NYC Pigeon (2005): 7.168 €.

Presentata a New York, la scarpa venne ideata con il coinvolgimento di Jeff Ng, proprietario di Staple Design e Reed Space (celebre negozio di streetwear), che  pensò al piccione come simbolo rappresentativo di New York. Il giorno in cui il modello venne messo in vendita presso il Reed Space, la polizia fu costretta a presentarsi sul posto, spingendo anche il New York Post a occuparsi dell’episodio.

Fonte foto: Pexels