Selvaggia Lucarelli

Ho cominciato a seguirla sui social, a ridere delle sue frecciatine, ad odiarla per qualche battuta mal riuscita, a non seguirla più per qualche suo intervento provocante finalizzato ad avere più audience…. poi ho cominciato a desiderare di incontrarla, per dirle “Ah Selvaggia, Mavaffanculo!”, ma poi quando me la sono trovata davanti ad un evento di Yamamay, organizzato meravigliosamente dalle mie amiche Maria Fichera ed Elisa Marano di Press2, la parte professionale di me ha censurato la mia anima da tifoso (#ForzaNapoliSempre), perché dovete sapere che Selvaggia è stata sempre un po’ dura con noi napoletani, anche in merito a situazioni calcistiche… ma alla fine dell’intervista mi sono ricreduto e devo dire che ho scoperto una persona diversa da come viene disegnata sui social o da come viene interpretata, spesso male, dai siti italiani di gossip.

Ecco la mia breve, ma intensa, intervista a Selvaggia Lucarelli

Perché sei così tanto amata dalle donne? Credo perché ho raccontato parecchio della mia vita privata e dei miei travagli sentimentali vissuti negli anni: dalla fase di mamma single, a quella del fidanzamento. Credo ci sia una sorta di riconoscimento… nella sfiga!

Oggi se cerchiamo Selvaggia Lucarelli su Google troviamo sempre il tuo nome VS altri nomi del mondo dello spettacolo. Ti chiedo di uscire un attimo dal tuo personaggio e dirmi qualcosa contro Selvaggia Lucarelli: È una rompicoglioni incredibile e non gliene va mai bene una. La vita non se la gode mai, perché è sempre pronta a carcare la crepa nel soffitto. Direi questo di Selvaggia Lucarelli. Per il resto avrei anche parole buone.

Parole buone tipo? Direi coraggiosa e intelletualmente onesta, che non vuol dire simpatica.

Quanto è importante essere veri sui social network? Non conta essere veri, ma contano la genuinità e l’autoironia. Io non racconto tutto della mia vita, mentirei se dicessi che racconto tutto senza filtri, ma quando me ne capita “una grossa” da ridere di me stessa, penso di condividerla con gli altri e questa cosa crea un avvicinamento, un riconoscimento.

Puoi raccontare un aneddoto riguardante l’intimo… Sempre che non sia troppo intimo. Questo l’ho sempre detto da quando ho iniziato a collaborare con Yamamay: una donna con molto seno e che non pesa 120 kg ha sempre faticato molto a trovare completi abbinati. Ho passato tutta l’adoloscenza a perdere le mutande, perché avevo già un seno da quarta/quinta e gli slip erano della stessa misura, quindi enormi per me. Mi ritrovavo al mare con i pannoloni stile Fantozzi!

Finita l’intervista, spento il registratore, non ho resistito e gliel’ho detto…. “Sai che mi stavi proprio sul cazzo, ma dopo questa intervista mi sono ricreduto”, lei mi ha sorriso e mi ha ringraziato, confermandomi che non ha nulla contro i tifosi del Napoli e che, anzi, il suo miglior amico è di quelle parti!