Invece che trattarlo con la distanza che si riserva alle persone reali quando diventano personaggi dei film, Sorrentino lo ha reso un personaggio di finzione, partecipando ai suoi drammi e ai suoi momenti di riflessione.

Nel cast del film troviamo anche Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak e Ricky Memphis. Ambientato nel 2006, La prima parte di “Loro 1” si concentra sul mondo che ruota intorno a Berlusconi, composto da donne disposte a tutto e uomini ignoranti ma sempre pronti a far valere le proprie ragioni, mentre solo nella seconda parte, dopo parecchio tempo, entra in scena il vero protagonista. Solo e annoiato nella sua villa, egli non riesce a credere di essere all’opposizione e dover riconquistare una Veronica Lario (Elena Sofia Ricci) disamorata.

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Tutto ciò lascia presagire l’arrivo di qualcosa, quel qualcosa sarà il vero cuore del film, ossia l’incrocio di sesso e politica in quello specifico periodo e maniera.

Il film funge da simbolica rappresentazione della disperazione del nostro tempo, e tenta di esplicitare i vizi e le virtù della società contemporanea, dove un gruppo di anime dannate è alla ricerca della redenzione.

Il tono contraddittorio secondo il quale al massimo della vita corrisponde lo squallore e la decadenza è il filo conduttore che porta a “Loro 2”: la farsa della prima parte, grottesca e divertente, lascia il campo ad un’immagine più dolente e malinconica. Infatti, la storia che rappresenta un periodo storico in cui in Italia il connubio tra sesso e politica è arrivato a toccare picchi mai visti prima, è anche la storia di un uomo che lotta come un leone per contrastare l’invecchiamento e il timore di scomparire.

Questo potente che non accetta il declino, e proprio per tale ragione conosce la sconfitta al massimo del successo, viene ispezionato a tal fondo dal regista da farci quasi sentire partecipi del suo desiderio di continuare a essere un mito, di esagerare e di avere il controllo. Nel Berlusconi portato sul grande schermo c’è una pulsione così forte verso l’esistenza che è impossibile non condividerla come pubblico, come persone. A ragion veduta, si può dire che “Loro” è un film sulla paura e sulle sue diverse sfaccettature, sul contrasto tra gioventù e anzianità, sulla presa del tempo su ognuno di noi, inclusi coloro che sembrano indistruttibili. Paolo Sorrentino, mettendoci faccia a faccia con “Loro”, con “Lui”, non ha fatto altro che mostrare ciò che di più complesso e impenetrabile esista al mondo: il “Noi”, o meglio ancora, l’“Io” solitario alla costante ricerca di un barlume che renda la sua vita sensazionale e, agli occhi degli “Altri”, grandiosa.