La prima impressione che abbiamo avuto di Nick quando lo abbiamo conosciuto è stata quella di avere di fronte a noi un attore e ragazzo speciale. Che non solo ama quello che fa ma che lo fa solo per amore.

Abbiamo quindi avuto l’occasione di poter intervistare Nick Robinson per l’uscita del suo nuovo film “Noi siamo tutto”, tratto dall’omonimo libro scritto da Nicola Yoon.

Ci ha parlato del suo rapporto con il film e con la protagonista e regista: “Prima di tutto ho letto lo script e l’ho subito adorato, e poi sono andato a leggermi il libro.

La cosa che mi ha colpito di più è che questo libro è stato scritto dall’autrice come ispirazione per sua figlia, per augurarle di avere tutto dalla vita”.

Il film parla della vita di Maddy, una giovane ragazza malata: Cosa succede se non si può venire a contatto con il mondo esterno? Senza mai un respiro d’aria fresca, né un raggio di sole caldo sul viso, o un bacio dal ragazzo della porta accanto? Il film racconta l’improbabile storia d’amore di Maddy, una diciottenne intelligente, curiosa e fantasiosa, costretta da una malattia a vivere all’interno dell’ambiente ermeticamente sigillato della sua abitazione e Olly, il ragazzo vicino di casa, che non permetterà alla malattia di allontanarli.

Olly per Nick è stato un ruolo importante ma che gli ha fatto capire quanto quello che si racconta in questa storia possa essere vero: “Sentirsi soli è inevitabile, soprattutto per noi giovani.

Tutti ad un certo punto ci sentiamo soli. E penso che entrambi i personaggi siano in qualche modo intrappolati: Olly a causa della sua famiglia e di un padre che maltratta sua madre e Maddy dalla sua malattia. E questo loro fuggire vuol dire anche fuggire dalle loro responsabilità”.

Ci dice anche che la chimica tra lui e l’attrice protagonista Amandla Stenberg è stata immediata, non è stato frutto di tanto lavoro: “Una volta finito il primo incontro tra tutto il cast e la regista è passata una settimana prima che iniziassimo a girare. E proprio in quella settimana abbiamo colto l’occasione per conoscerci e creare quella chimica”.

Ma per lui la cosa più importante da sottolineare è che “questo film non parla tanto di personaggi ma di una storia d’amore che non è mai stata raccontata prima”.

A dirigere il film è stata Stella Maghie, regista donna e famosa da poco per la regia di film indipendenti. A proposito di questo racconta Nick Robinson dice che la scelta della regista è stata per il film la decisione migliore, e che se essere femministi allora significa credere in donne come lei o Amandla, allora si può decisamente definire femminista. E soprattutto dice che è arrivato il momento di smettere di parlare di differenze e di cominciare a parlare di inclusione.

Ci ha parlato anche delle sue avventure passate e dei progetti futuri. A d esempio in passato ha lavorato con Martin Scorsese per Boardwalk Empire e dice: “È stata l’esperienza più grande finora. Ho avuto l’occasione di lavorare con un visionario, è stato un onore”.

Riguardo il futuro ci accenna dei suoi due più grandi progetti che sono ora in post produzione: “Strange but True” e “Krystal”.

Alla domanda “qual è il tuo ‘tutto’” lui risponde: “La felicità delle piccole cose. Ad esempio qui oggi [in Italia] ho mangiato la miglior pasta con il sugo alla bolognese. Anche questa è felicità (ride)”.