Eccoci a quel momento dell’anno in cui, nonostante la follia del meteo ci abbia riconsegnato fuori tempo al Generale Inverno, il pensiero è alle vacanze, all’estate, a un briciolo di spensieratezza supplementare a cui ci invitano le giornate lunghe, le prime abbronzature, magari un primo viaggio serio, aperitivo dell’estate.

Per chi non può ancora partire davvero c’è un tipo di viaggio che non ha bisogno di passaporto e che, come la petite madeleine di Proust, funziona come teletrasporto spazio temporale: la cucina, i gusti e i profumi di terre meravigliose e lontane come Mauritius.

A farci da guida è Vima, mauriziana trasferita per amore e per destino a Milano ormai da alcuni anni, che con dolcezza e sorrisi sta lavorando per far conoscere la cucina della sua bellissima isola anche in Italia, per farci capire le profonde radici di una cultura che respira fra Africa e India, incastonata in uno degli oceani più ricchi e variopinti del mondo, approdo di navigatori europei che hanno consegnato a quest’isola una parte dei loro pensieri e delle loro lingue, riportando nel Vecchio Continente la magia incontrata fra il verde, le onde e le montagne di questo magico arcipelago.

Con il supporto di Air Mauritius, compagnia aerea di bandiera, Ente del Turismo Mauriziano e Beachcomber Hotel & Resorts, Vima lavora per diffondere la cultura gastronomica della sua terra. Siete pronti a essere sorpresi? Seguite Vima in questo viaggio di domande e risposte per ricreare un po’ di Mauritius anche qui, per cominciare.

Tre aggettivi per definire la cucina mauriziana. “E’ una cucina sensoriale, affascinante, coinvolgente”.

Quali sono gli ingredienti tipici della vostra cucina? “La cucina mauriziana anche se poco conosciuta, è molto ricca e varia. Ad esempio, uno dei piatti tradizionali è il cervo, che notoriamente non appartiene alle cucine isolane. Gli ingredienti tipici sono numerosi poiché a differenza dalla cucina europea ogni piatto è composto da riso, carne o pesce, verdure, legumi, spezie e corredato da varie salse (chutney). Piatti unici con una grande varietà di sapori, aromi e colori. Le spezie principali sono il curry (più intenso rispetto al curry indiano) , cardamomo, garam masala, cumino, curcuma, foglie di curry, tamarindo, coriandolo, timo e il cuore di palma. Il pesce Marlin e il polpo del Madagascar. Tra le carni, agnello e pollo. La frutta poi è davvero unica”.

Vima's food - crochettes de poisson fritelline di pesce
Vima’s food – crochettes de poisson fritelline di pesce

Come la cucina mauriziana riflette il mix di culture che l’eccezionale posizione geografica del Paese regala? “Nel corso del tempo Mauritius ha avuto tre colonizzazioni importanti : olandese, inglese e francese, ma ha saputo conservare la propria identità. Grazie alla sua posizione geografica, nell’Oceano indiano, a sole due ore di volo dal Madagascar, la cucina tradizionale mauriziana ha subito varie influenze: dalla cucina indiana a quella africana, da quella cinese a quella europea. Si potrebbe chiamarla, più semplicemente cucina creola, ma è qualcosa di molto più vasto. Per molti rappresenta un simbolo di integrazione tra i popoli”.

Puoi farci due esempi di piatti della cucina mauriziana quotidiana e un piatto speciale, per le occasioni di festa? “Per la cucina quotidiana normalmente si prepara un piatto unico: il Bouillon–brède, un piatto “povero”, una zuppa composta di una sola verdura, varietà non conosciute in Occidente, che si accompagna al Rougaille poisson salé, un sugo di pomodoro con pesce essiccato. Il secondo piatto è il pollo al curry accompagnato da insalata di cetrioli e riso basmati. Il piatto speciale per le festività è il Briani di agnello (riso speziato) e patate, accompagnato con varie chutney (salse)”.

5 luoghi di Mauritius che consigli di visitare. “Sicuramente l’ isola dei Cervi (Ile aux cerfs), Bluebay una spiaggia del sud con bellissimi fondali marini, Chamarel dove si uniscono 7 terre di colori diversi e dove si trova la più grande rhumerie dell’Isola, Grand Bassin, un lago sacro ai piedi di una statua gigante raffigurante Shiva e il giardino botanico Pamplemousse che raccoglie centinaia di fiori e piante. Consiglio anche di visitare la capitale Port Louis, tipica città coloniale che ospita il più grande mercato dell’isola: Bazar Port Louis”.

A Milano hai creato Vima’s Food, di cosa si tratta? Come stai mixando la tradizione gastronomica meditteranea con quella mauriziana? “Ho iniziato tre anni fa con il blog www.vimasfood.blogspot.com scrivendo ricette e approfondimenti sulla cucina mauriziana. Parallelamente ho creato un servizio di catering promosso da Air Mauritius, la compagna aerea di bandiera e l’Ente del Turismo Mauriziano. Servizio per fiere turistiche, eventi di vario tipo, incontri tra food blogger, workshop, team building, ma anche privati. Organizzo anche cooking show per privati, associazioni e aziende e collaboro anche a vari format televisivi di cucina. Da qualche settimana è online il mio nuovo sito: www.vimasfood.com che non è dedicato esclusivamente alla cucina mauriziana, ma anche alle sue varie contaminazioni con la cucina italiana, francese ed europea in generale. Il prossimo passo è il progetto di un centro gastronomico dove sarà possibile anche acquistare prodotti da me preparati. Nella tradizione storica del mix mauriziano tra cucine diverse, curo con attenzione il gusto alimentare italiano, favorendone il suo approccio con gli ingredienti originali. Ad esempio io preparo le salse di varia gradazione, a parte, in modo che ognuno possa essere libero di scegliere secondo il suo gusto e piacere personale”.