Le nostre vacanze sono così. Nonostante tantissime persone abbiano deciso di trascorrere le loro vacanze in Sicilia cercheremo di trovare luoghi tranquilli, lontani dal classico turista.

Oggi siamo pronte a salpare alla scoperta di Favignana e Marettimo. La Sicilia, più e più volte nel corso dei secoli, è stata cantata anche in poesia. Il poeta latino Tito Lucrezio Caro, nel De rerum natura, scrive: “Giusto è che questa terra, di tante bellezze superba, alle genti si additi e molto si ammiri, opulenta d’invidiati beni e ricca di nobili spiriti…“

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Non potevano esserci versi più giusti per far riferimento a queste due perle delle Isole Egadi.

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La più piccolina è Marettimo. Le antiche popolazioni di questa ristretta area del Mediterraneo (Fenici, Elimi, Sicani) le attribuirono il carattere di sacralità di cui ancora oggi si può godere. Secondo la teoria trapanese dell’Odissea Marèttimo verrebbe a coincidere, dal punto di vista geografico, con Itaca, la patria di Ulisse. Sarebbe lo stesso eroe a indicarne la posizione. Per scoprirla in tutto il suo splendore il consiglio è quello di affittare una piccola barchetta e cercare tutte le calette più tranquille e sperdute.

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Favignana, la più grande e la più turistica invece deve il suo nome dal latino favonius, termine con il quale i romani indicavano il vento caldo ricadente proveniente da ovest. Il villaggio sorge intorno a un’insenatura naturale dove è strutturato il porto sulle cui sponde sono presenti gli edifici delle antiche tonnare Florio.

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Le tradizionali architetture mediterranee dell’isola, caratterizzate da intonaci bianchi e finestre azzurre o verdi sono, specialmente negli ultimi anni, oggetto di riscoperta e valorizzazione.