You Khanga

Il Kenya è il paese dei tessuti parlanti: i khanga. Le donne per tradizione dipingono i teli di cotone con fantasie, disegni e colori per raccontare un paesaggio o per celebrare l’occasione per la quale il telo è stato dipinto.

Si arriva dall’Italia e si sente subito che in quei tessuti c’è un’energia speciale, se poi un po’ la moda la si mastica per ragioni biografiche e professionali può anche venire un’idea: perché non mettere insieme il buono che si sa fare in Italia con la bellezza spontanea di quelle stoffe e provare a creare qualcosa di nuovo? Così è nato You Khanga: marchio di accessori e piccoli pezzi di abbigliamento che ha sedotto le vetrine italiane unendo con un filo sottile di energia ed eleganza i colori dell’Africa equatoriale con i paesaggi metropolitani dell’Europa mediterranea.

Alla fine, è un mutuo scambio al femminile che parla di Africa attraverso la moda e per quell’Africa che lavora, sia perché parte dei proventi aiutano l’orfanotrofio Asante Sana Roberto Children’s Home di Mambrui, sia perché You Khanga significa lavoro per chi produce e decora i tessuti e si sa che è questo il modo più semplice (e più difficile) per aiutare territori lontani ad affrancarsi da economie spesso ancora troppo vicine alla sussistenza. Ci racconta un po’ di più Benedetta Ceppi, stylist e direttore creativo di You Khanga.

You Khanga è una linea di calzature e piccoli pezzi di abbigliamento ma anche un ponte fra realtà e idee apparentemente molto lontane. Che legame c’è fra You Khanga e il Kenya e fra te e il Kenya? “Partiamo da me e il Kenya. Anzi da noi perché l’altra metà di You Khanga è Veruscha Rossi, lei proprietaria del marchio e io la stilista. Per noi il Kenya è un pezzo di cuore, è una terra che ci ha dato tanto. L’abbiamo frequentata molto e imparato ad amare perché lì, per molti anni, ha vissuto mio fratello, che poi è diventato marito di Veruscha. Tra You Khanga e il Kenya invece è ancora più facile, perché non esisterebbe il primo senza il secondo. E non perché i khanga sono tessuti kenioti, ma perché è tutto ciò che rappresentano che ci ha ispirato. E’ l’insieme delle cose, energia, fascino, gioia e disperazione che tengono legati luoghi e posti”.

You Khanga pack08
You Khanga pack08

You Khanga è un ponte anche fra un mondo molto profit (la moda) e il charity. La moda può fare qualcosa di effettivamente buono per un paese in via di sviluppo? Come? “Certo che può, e anche molto più di quanto si pensi. Basta produrre i khanga e i tessuti africani in Africa per dare una possibilità di sviluppo. Certo la beneficenza conta tantissimo, ma allo stesso tempo bisogna aiutare a creare qualche cosa di più importante. Ci vorrà pazienza però se ci fosse veramente la volontà di tutti di farlo…”.

You Khanga Sandalo YK
You Khanga Sandalo YK

You Khanga ha il cuore in Kenya ma vive e viene scelto in Italia e ha un gusto, un’eleganza molto contemporanea. L’etnico ha ormai definitivamente cambiato pelle, quali sono i criteri per fare moda credibile in vetrina utilizzando tessuti o materiali scelti fra le tradizioni di un popolo lontano? “Questa è una domanda difficile. Spiegare moda e ispirazione è sempre una cosa complicata e un’arma a doppio taglio. Lo stile è fatto di momenti, che noi chiamiamo tendenze, il segreto del successo è riuscire ad allineare la propria creatività ad esso. In Italia secondo me è più facile che in altri posti perché le ispirazioni sono molto più importanti che in altri luoghi, e poi perché abbiamo la fortuna di vivere in un paese magnifico che, anche se non ce ne accorgiamo, ci educa alla bellezza ogni volta che usciamo per strada”.

You KhangaZeppa YK
You KhangaZeppa YK

La moda racconta l’anima di un popolo anche se parliamo di Kenya? Si può raccontare un Paese e la sua storia attraverso i suoi tessuti? “Semmai si può raccontare un paese attraverso i suoi tessuti soprattutto in Kenya e negli altri paesi africani. Una cultura che non può contare sul tramandare arte e scritti come viene in altre parti del mondo, perché in Africa conta di più la logica del racconto orale, ma i khanga forse sono un’eccezione in questo senso, avendo dei detti in lingua Swahili stampati che cambiano insieme ai colori e alle fantasie”.

Cosa fa You Khanga per l’Orfanotrofio Asante Sana Roberto Children’s home? “Il possibile, sostanzialmente doniamo loro parte degli utili, così che possano servire per nutrire, istruire e vivere. E quando possiamo andare in Kenya, ovviamente passiamo sempre a trovarli portando quello che può servire in quel momento, oppure anche solo per stare una giornata a ridere e a giocare con i bambini. Insomma cerchiamo nel nostro piccolo di dare una possibilità di futuro a tutti i bambini che lo frequentano”.