Alexander Graham Bell

Si tratta di un’invenzione che è riuscita a rivoluzionare il mondo della comunicazione, che per oltre un secolo ha tenuto viva la diatriba su chi fosse il reale inventore: Alexander Grahm Bell o Antonio Meucci?

La decisione definitiva è stata presa nel 2002: il brevetto è di Bell. Inventore, scienziato ed ingegnere di origine scozzese, Bell iniziò ad interessarsi alla telefonia sin da giovanissimo, iniziando ad ottenere i primi risultati mettendo a punto un pianoforte in grado di trasmettere musica a distanza, grazie a segnali elettrici.

Per Bell, la sfida era dunque quella di riuscire a sostituire il suono del pianoforte con la voce umana; grazie al sostegno economico di due investitori, Gardiner Hubbard e Thomas Sanders, l’inventore riuscì nella sua impresa, dando vita al telefono elettrico.

Alexander Graham Bell, telefono elettrico
Alexander Graham Bell, telefono elettrico

La prima dimostrazione al pubblico avvenne durante l’Esposizione di Philadelphia e Bell scelse di pronunciare al microfono del suo neonato telefono il dilemma shakespeariano: “essere o non essere, questo è il problema”. La voce di Bell raggiunse Paolo II, imperatore del Brasile, che si trovava al cavo ricevente posto a 150 metri di distanza.

A partire da quel giorno il successo del telefono fu una crescita esponenziale: dopo aver fondato una compagnia telefonica, Bell portò il telefono in giro per il mondo, riscuotendo un enorme successo.

Ben presto presero vita le prime accuse nei confronti di Bell che sostenevano la colpa dell’inventore scozzese di aver copiato invenzioni già esistenti: 5 anni prima di Bell, un inventore fiorentino, Antonio Meucci, aveva creato un apparecchio molto simile, tuttavia a causa delle ristrettezze economiche non ebbe la possibilità di rinnovare il brevetto concessogli nel 1871, aprendo le porte al successo di Bell.

Il telettrofono di Meucci è dunque arrivato prima del telefono elettrico di Bell, ma nonostante il brevetto sia stato assegnato definitivamente a Bell, le comunità scientifiche di Italia e Stati Uniti continuano comunque a dividersi l’attribuzione del primato.