Ho letto che nel 2100 tutte le risorse saranno esaurite e l’ecosistema distrutto. Questo segna l’inizio della fine della civiltà umana come la conosciamo. Una prospettiva negativa, ma quello che viene in mente è qualcosa fortemente positivo…la speranza”. Ecco il futuro secondo Antoine Peters.

Infondati e nefasti timori della scienza o una conseguenza inevitabile, visto il trattamento che riserviamo al nostro pianeta? Eppure questa prospettiva è diventata la Musa ispiratrice di “Hope”, la nuova collezione del fashion designer olandese.

Peters ha presentato il suo nuovo progetto al Glamcult – A Rest Stop For Rare Individuals ad Amsterdam. Non una collezione ordinaria, ma un concetto di silhouette senza braccia o testa che cambia continuamente forma. Una collezione, insomma, che fuor di metafora va al di là delle forme.

L’idea iniziale per questo progetto era creare un nuovo mondo al di fuori della purezza delle forme e delle stampe. Questo nuovo mondo diventa personaggio, una figura astratta che muta continuamente la sua forma. Sebbene le collezioni di Peters siano sempre sovversive e critiche nei confronti della società, in quest’ultimo progetto il designer è più diretto che mai.

Cosa attirerà maggiormente la vostra attenzione? Di certo la figura di fantasia ricoperta di petrolio nel quale attendono di essere scoperti simboli religiosi e della cultura pop.

Quando qualcuno trova delle connessioni tra la religione e l’essere ricoperto di petrolio, questo probabilmente proviene da qualcosa di più profondo. Tuttavia – continua Peterssarebbe spiacevole se le persone vedessero solo la parte negativa. Con l’aiuto del negativo posso illuminare la parte positiva. Per quel che mi riguarda, tutto gira intorno alla speranza. Per alcuni, speranza può voler dire una croce legata al collo, per altri la speranza è credere nell’amore, o credere nel potenziale di Internet per creare un mondo migliore. Questo progetto si focalizza su come entrare in sintonia gli uni con gli altri e con il mondo in generale. La speranza, in qualsiasi forma, porta vita dentro la vita”.

Peters indaga senza pregiudizi su quale sia la relazione tra capitalismo, potere, credenza e natura. Il suo obiettivo? Disegnare nuove connessioni e incoraggiare il suo pubblico a confrontarsi in un dialogo misurato.

Il suo design è catturato in una serie di fotografie in collaborazione con la ballerina Alexe Jansen e il fotografo Marc Deurloo e in un cortometraggio con Oscar Verport. Entrambi sono online su antoinepeters.com. La stampa è stata realizzata in collaborazione con il designer Alain Delluc, che vive e lavora ad Istres, in Francia. Il disegno è stato creato con dei programmi 3D che sono stati usati anche per alcuni film d’animazione di Pixar e Disney. Per vedere il cortometraggio cliccate qui.

Per il progetto Hope il creativo ha ideato anche un’esclusiva sciarpa che potrete acqustare sul suo sito antoinepeters.com. C.B.