Ricordi il momento esatto in cui ha avuto inizio la tua passione? Quando hai preso in mano la matita per la prima volta per disegnare? A dire la verità non mi ricordo. So solo che mia mamma ha tenuto nel suo ufficio molti dei disegni che facevo anche da piccola, alla scuola materna. Diciamo che la mano allenata è arrivata nel periodo delle scuole medie: mi capitava che la maestra di arte mi chiedesse di affiancarla nell’aiuto dei compagni.

Quindi già da giovanissima hai avuto qualcuno che ha creduto nel tuo talento? Sì. Per me erano cose che facevo in modo molto spontaneo, non avevo bisogno di pratica o allenamento. Ho sempre amato sperimentare, anche i diversi colori e le diverse tecniche di disegno.

Adesso come disegni? Adesso sono passata al digitale, ma ancora oggi uso le matite colorate o la grafite per fare ritratti a tutti i figli e nipotini che nascono nella cerchia di amici e colleghi. Diciamo che cerco di tenere allenata tanto la mia versione digitale, quanto quella analogica!

Pensi di essere più brava con la matita o con la tavoletta grafica? C’è da dire che con la tavoletta grafica ci sono tutti i trucchi che Photoshop mette a disposizione, scorciatoie ed effetti che possono subito correggere un’eventuale imperfezione. Con la matita faccio più attenzione nel realizzare il disegno, perché si sa di non poter tornare indietro, correggendo troppe volte.

 

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Torniamo alle lezioni di arte a scuola. Quando studiavi storia dell’arte c’è stato qualche artista o qualche corrente artistica che ti sono particolarmente piaciuti, anche se magari non ne hai tratto una reale ispirazione? A me piacciono molto art déco e art nouveau. Mi piace molto Mucha come artista, mi piacciono le atmosfere dei suoi lavori, grafici e pittorici contemporaneamente; mi piace come rende le stoffe, i capelli, ecc…

Prendi anche spunto dall’arte di Mucha? Sì, mi è capitato di prendere spunto. Ma non solo da lui.

Cosa ti piace disegnare? Principalmente tutto quello che mi passa per la mente. Molto spesso mi rifaccio a film, serie tv, film d’animazione che al momento mi appassionano. Mi occupo molto di fun art, però guardo anche molte fotografie e quando le composizioni di colori e di soggetti mi colpiscono, allora mi viene subito voglia di provare a riprodurli con la tavoletta grafica.

Cosa invece non ti piace disegnare? Ho notato che mi viene più facile disegnare le donne che non gli uomini, soprattutto per quanto riguarda i visi: i visi degli uomini mi vengono sempre con i lineamenti un po’ troppo morbidi e non sono come vorrei io.

Come definisci il tuo stile? Direi molto ispirato ai manga giapponesi, anche perché sono stati una delle prime cose che ho provato a copiare. Sto cercando però anche di distaccarmi da questa tipologia; oggi ti direi che è difficile definire il mio stile, perché varia molto a seconda del soggetto (o dell’oggetto) a cui approccio di volta in volta.

Ti capita mai di pensare di voler rifare un disegno perché magari hai avuto un’evoluzione? Rifaresti i disegni di una volta o li lasceresti così? Sinceramente ho fatto questa cosa. Ho voluto vedere come sono cambiata rifacendo alcuni disegni fatti in passato.

Parliamo di futuro. Come ti vedi tra 5 anni? Cosa ti piacerebbe fare? È un po’ difficile rispondere. Vorrei riuscire a essere affermata nel mondo dell’illustrazione, così da renderla la mia principale attività, senza dimenticare da dove arrivo.

 

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Hai mai provato a fare autoritratti? Sì, era anche uno dei lavori che chiedevano al liceo artistico. Devo dire che nel fare il ritratto classico non mi sono molto sentita a mio agio, ma facendo un ritratto personalizzato, ho capito che mi vedevo proprio così come mi stavo rappresentando.

Cosa pensi quando ti metti a disegnare? Cosa provi? Mi sento realizzata e soddisfatta. Io mi sono sempre sentita molto creativa e disegnare mi permette di soddisfare questo desiderio di creatività, anche se non sono di fronte a progetti particolarmente ambiziosi. Questa sono io e disegnare è parte integrante di me.

camilla galbiati illustratrice

Che rapporto ha con i social? E con la tua community? Uso i social per mostrare al mondo quello che so fare, senza troppe pretese in materia di followers e like. È Come una gallery. Ho avuto la fortuna di avere una nicchia di persone appassionate alle cose che disegno che mi hanno permesso di avere molti like. Oggi utilizzo Instagram per mostrare ciò che faccio, indipendentemente dal favore degli altri.

Che rapporto hai con i follower? Ti capita spesso di ricevere commenti particolari? La maggior parte dei commenti sono un po’ i classici che si ricevono. Non ne ricordo alcuni in particolare.

Mi è capitato di intervistare artisti illustratori che si sono poi dedicati al tatuaggio. Che ne pensi tu? Mi è capitato di fare dei disegni pensandoli come tatuaggi. Ho provato a disegnare tatuaggi che mi sarebbe piaciuto avere addosso, anche se non so se mai li farò.

Quando non disegni e non lavori cosa ti piace fare? Quali sono i tuoi hobby? Mi piace guardare film, specialmente azione, fantasy e animazione. Amo leggere, sempre libri di questo genere, perché mi piace immaginare situazioni e personaggi da provare a riproporre. Mi piace stare con gli amici e la famiglia. Non ho passioni stravaganti o troppe pretese.

Cosa fai per trovare l’ispirazione? Tutto può da un momento all’altro ispirare un disegno. Ho visto una fotografia su Twitter e ho subito pensato a come renderla in illustrazione. Sono anche le cose semplici di tutti i giorni che possono ispirarmi.

 

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Ti capita di seguire altri illustratori? Mi piace molto Ale Giorgini. Mi piace il suo stile di disegno, perchè il suo studio geometrico mi affascina molto, forse anche perché è un approccio molto diverso dal mio. Mi piace anche Malika Favre, che ha uno stile vicino al mio: illustrazioni grafiche e sinuose. Aspiro a ottenere illustrazioni come le sue.

Quanto tempo passi a disegnare al giorno? Ogni giorno due o tre ore. Restare troppo a lavorare su un disegno non credo che mi faccia bene.

C’è qualcuno che crede in te e che ti ha sempre spronato a continuare su questa strada? Direi mia nonna. Lei mi ha sempre fatto un sacco di complimenti. Lei è la mia prima fan.