Trasmettiamo comunicato ufficiale diramato, questa mattina, dall’ufficio stampa di Guess.

DOPO QUATTRO ANNI DI BATTAGLIA LEGALE GUCCI PERDE IN ITALIA LA CAUSA CONTRO GUESS E SETTE DEI SUOI MARCHI

Milano 8 Maggio – Il secondo capitolo della battaglia legale tra Gucci e Guess si è concluso in Italia il 2 maggio 2013, dopo che la Sezione Specializzata in Materia di Impresa del Tribunale di Milano, in una sentenza di 83 pagine, ha rigettato tutte le domande proposte dalla società fiorentina contro Guess. Il Tribunale ha inoltre dichiarato la nullità di alcuni dei marchi di Gucci aventi ad oggetto il cosidetto “diamond pattern” con logo “G” ed il disegno “Flora” ed ha escluso qualsiasi diritto di esclusiva di Gucci sul logo cosidetto “square G”. In particolare, la nullità riguarda 3 marchi italiani, 2 marchi comunitari e 2 marchi internazionali estesi all’Unione Europea.

Nel 2009, parallelamente all’azione legale intrapresa a New York, Gucci aveva citato in giudizio Guess anche a Milano, capitale europea della moda. Successive azioni venivano intraprese anche a Parigi e a Nanjing, Cina. La causa di Milano aveva ad oggetto contestazioni simili a quelle dibattute avanti la Corte di New York, riguardanti pretese contraffazioni ed asseriti atti di concorrenza sleale. Il processo americano si è concluso nel 2012 con il riconoscimento di un minimo risarcimento a favore di Gucci e l’inibitoria all’utilizzo di un numero limitatissimo dei loghi contestati a Guess. La sentenza pronunciata dal Tribunale di Milano ha invece respinto tutto le domande di Gucci.

La sentenza di Milano è estremamente rilevante, non solo perché è stata pronunciata in Italia, paese di origine del brand Gucci, ma anche perché il Tribunale ha sostanzialmente accolto tutte le argomentazioni di Guess, statuendo che i cosidetti “disegni diamante” ed i motivi floreali sono comunemente utilizzati nel mondo della moda. Inoltre, il Tribunale ha riconosciuto che il disegno a diamante con logo “4G” di Guess (anche nella versione con singole “G” agli angoli delle losanghe) – oggetto di una delle principali contestazioni di Gucci – “non ha nulla a che vedere” con il disegno a doppie “G” invertite e contrapposte di Gucci.

La sentenza ha poi confermato uno dei punti cardine della difesa di Guess, già sostenuto nella causa di New York, riconoscendo che l’accusa di “Guccizzazione” dei propri prodotti per confondere i consumatori e “annacquare” il marchio Gucci, è del tutto infondata.

Paul Marciano ha espresso piena soddisfazione per una sentenza che rende giustizia a Guess e conferma il suo convincimento che Gucci abbia veramente esagerato.

“Oggi il Tribunale di Milano ha respinto una ad una tutte le accuse che Gucci ha mosso negli ultimi quattro anni contro Guess e con la stessa sentenza ha invalidato alcune registrazioni di marchio di Gucci, quali il disegno Flora ed il diamond G logo”. Paul Marciano, CEO di Guess, ha poi proseguito: “Guess continuerà a difendere con forza i propri diritti di marchio e di libera concorrenza. La tattica di Gucci è stata arrogante. Grazie alle sue immense risorse, facendo forum shopping in tutto il mondo, ha cercato di fermare l’espansione globale di Guess ed il suo successo nel business degli accessori di moda. Ciò è profondamente sbagliato e irragionevole. Nella moda ci sono dei trend generali che la stessa Gucci segue, così come chiunque altro nel settore; sotto questo profilo, Gucci non è diversa da Guess”. Marciano aggiunge infine: “secondo il mio punto di vista, 3 anni di battaglia legale a New York e 4 anni a Milano sono il risultato di un imponente ed inutile contenzioso che poteva essere facilmente risolto con una semplice telefonata, che Gucci non ha mai fatto”.

In conclusione, la sentenza del Tribunale di Milano, riconoscendo “la notevole notorietà del marchio Guess”, ha escluso categoricamente qualsiasi possibilità di confusione, anche solo ipotetica, tra i prodotti ed i marchi di Gucci e quelli di Guess.

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