Cosa mettere nello zaino? Quale percorso scegliere a seconda di quanto si è allenati? Quali cautele avere prima di partire? Ci sono alcuni consigli essenziali per vivere bene la montagna e innamorarsene. Per conoscerli bisogna in primo luogo essere appassionati, magari anche un po’ di più, farne quasi un mestiere. E’ quello che ha fatto Valerio Di Fiori, scoprendo che quello che voleva essere era un viaggiatore con lo zaino in spalla e che quello che voleva fare era coinvolgere altre persone nella scoperta delle meraviglie del mondo, soprattutto della montagna.

E’ quello che è successo con il progetto Andata/Ritorno, che organizza escursioni gratuite e aperte al pubblico sulle montagne venete, e con il libro ‘Volare Alto – un itinerario di montagna in 16 tappe da vivere’ che ne è la naturale continuazione.

I compagni di viaggio, anche in questi casi, sono fondamentali: Giulia Manea, appassionata di trekking ha dato la spinta giusta per avviare Andata/Ritorno, Luca Pozza, giornalista, ha dato forma al tutto con le parole. Scopriamo quindi i 7 consigli per organizzare al meglio un’escursione di trekking in montagna, chissà se un giorno saranno proprio gli splendidi paesaggi descritti da ‘Volare Alto’ a vederci protagonisti!

Informarsi bene sull’itinerario: verificare con attenzione la numerazione dei sentieri da seguire, il dislivello totale e la durata del percorso. Spesso online si trovano la maggior parte delle info delle quali si ha bisogno. Portare con sé una mappa cartacea relativa alle zone attraversate può risultare sempre utile.

Verificare le previsioni meteorologiche: le condizioni meteo sono fondamentali per la buona riuscita di una escursione. Se queste non sono favorevoli, un facile percorso in quota potrebbe diventare ben più impegnativo. Bisogna tenere in considerazione che le previsioni meteorologiche più sono a lungo termine, meno sono precise: è necessario monitorarle per più giorni prima dell’escursione.

Preparare adeguatamente lo zaino: nella preparazione dello zaino non bisogna essere mai troppo superficiali, perché l’inconveniente è sempre dietro l’angolo. Per prima cosa, l’acqua: sempre meglio portarne in abbondanza. Seconda cosa, il cibo: valutare la durata dell’escursione e portarne a sufficienza, magari senza eccedere con cibi troppo elaborati. Terza cosa, l’abbigliamento: in base alla stagione valutare un adeguato abbigliamento, considerando che, specie in quota, si può assistere a repentine variazioni meteo con conseguenti sbalzi di temperatura. Quarta cosa, un mini kit di pronto soccorso: a volte può risultare comodo per fronteggiare piccoli inconvenienti.

Scegliere con cura le scarpe: le calzature da trekking devono essere leggermente più comode (grandi) delle normali calzature da “città”; è consigliato, inoltre, non partire per lunghe escursioni con calzature nuove e praticamente mai indossate, per non rischiare di dover completare l’itinerario accompagnati da fastidiose vesciche.

Prima della partenza, specialmente se si parte da soli, comunicare a qualcuno dove si sta andando: in questo modo, per qualsiasi problema, un familiare o un amico avrà informazioni sufficienti per allertare i soccorsi e dare informazioni sull’itinerario.

Valutare il proprio stato di forma e il “passo” da tenere. Una volta partiti per l’escursione non esagerare tenendo un passo troppo sostenuto: il rischio, infatti, è quello di affaticarsi troppo nella prima parte dell’escursione per poi trovarsi in difficoltà sulla via del ritorno. Gestire bene le proprie energie è il giusto metodo per godere appieno di una magnifica giornata nella natura.

Non lasciare tracce: fare attenzione, specialmente dopo aver completato il proprio pasto, a non lasciare tracce come cartacce o involucri di plastica. Dobbiamo (tutti) cercare di preservare la natura e di lasciare sentieri e aree di sosta meglio di come li abbiamo trovati.