“So Lucio”! Che belle parole d’impatto, veloci. Parole, illustrazioni di un progetto d’amore. Ma anche nome, titolo e suono di un libro che racconta, che parla di un uomo (lo stilista) Lucio Costa, e della sua spiccata assoluta ricerca e creatività.

Un uomo purtroppo, che è andato via troppo troppo… presto …. e un uomo che aveva ancora tantissimo da trasmettere. Oggi il suo percorso e messaggio creativo e di design, è affidato a Roberto Pelizzoni che di Costa è stato socio e compagno storico  ed ora Direttore Creativo del brand.

“So Lucio” un libro che parla di moda e d’amore

Brand che durante la settimana della moda milanese ha presentato una super capsule Primavera-Estate 2017 di rilancio del marchio. Una presentazione che è stato anche incontro di intellettuali, amici e amanti del suo stile oltre che l’occasione per il lancio –  appunto – di un libro SO LUCIO! che ne racconta e ripercorre il percorso.

Lucio Costa
Lucio Costa

 

Questa settimana le mie due chiacchiere sono appunto con Roberto Pelizzoni che prende in mano con amore, passione e tenacia, il marchio per portarlo avanti …

Roberto vogliamo fare assieme un breve passo indietro di qualche anno. Mi racconta come è nato il suo legame professionale, sodalizio e percorso creativo accanto a Lucio Costa? Ho conosciuto Lucio nell’ottobre del 1982 quando era già uno stilista affermato, mi ha subito affascinato la sua creatività, innovativa e anticipatrice. Io ero allora un art junior, e Lucio mi incaricò di realizzare svariati disegni per tessuti da inserire nelle collezioni di alcuni suoi clienti. Fu così che iniziò la nostra collaborazione moda, parallelamente alla nostra storia personale. Cinque anni dopo decidemmo di fondare la nostra società in concomitanza con l’esordio del Brand Lucio Costa, avvenuto nel marzo del 1987 con la sfilata al Teatro Litta di Milano.

PHOTO GALLERY EVENTO MILANO PER IL LANCIO DI “SO LUCIO”: FOTO

 “So Lucio “, un libro illustrativo   – presentato ora a Milano Moda Donna assieme alla nuova collezione – che ripercorre il lavoro di anni di Lucio Costa attraverso le immagini. Com’è nato questo progetto editoriale? Il progetto è nato dall’intenzione di far conoscere alle nuove generazioni di Fashion Designer la bellissima creatività di Lucio, per incentivarli a intraprendere il percorso di ricerca che ha fortemente caratterizzato tutto il suo lavoro. Giusi Ferrè l’ha definito un progetto d’amore. E’ cosi’. Con lei altri quindici contributors, tra cui Renata Molho, Gisella Borioli, Alice Gentilucci, hanno profuso il loro amore dedicandosi con passione e dedizione al progetto, per rendere omaggio, con me, al talento di Lucio.

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Oggi lei con la collezione Primavera-Estate 2017, sta “rilanciando” “in toto” il brand. Quali sono i tratti e la filosofia che lo caratterizzano? Da sempre il Brand Lucio Costa si è contraddistinto per la totale aderenza al contemporaneo per le linee e i volumi, per la ricerca dei materiali e dei tessuti. La filosofia del Brand è strettamente corrispondente alla personalità di Lucio ed è sintetizzata attraverso il risultato progettuale e dal contenuto stilistico di ogni proposta del Brand, che ha l’obiettivo di offrire al retailer e al cliente finale un capo o un accessorio che appaghi per la qualità del design e per quella produttiva. Dedichiamo da sempre al nostro acquirente una grande attenzione, è un principio per noi imprescindibile di eticità e correttezza. Senza trascurare anche l’aspetto emozionale che muove ogni nostra scelta. In questo senso nel libro è pubblicata una citazione di Lucio che recita cosi’ “nuovo è fare cose con amore, con passione, dare la gioia di vivere, un po’ di leggerezza”.

Chi sono l’uomo e la donna di Lucio Costa? Sono gli uomini e le donne che vivono in completa simultaneità con il presente, e sono proiettati verso l’inusuale, pronti a cogliere ogni segnale del nuovo, sono uomini e donne liberi e senza preconcetti di età, di genere, di razza.

Mi racconta meglio la collezione Primavera-Estate 2017? Da dove nasce l’ispirazione? Ho riproposto lavorazioni e modelli icon del Brand mixandoli a quelli nuovi, alcuni dei quali ispirati al concetto “SO!” del libro, ma l’ispirazione focale è per Lucio e per me sempre la stessa, cosi’ come il punto di partenza: un foglio bianco, sul quale le linee e i volumi prendono forma, istintivamente, come nei fashion sketches di Lucio, pubblicati nel libro, o progettualmente, dopo vari step.

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Quali sono da adesso in poi i vostri progetti, anche dal punto di vista corporate? Innanzitutto la messa a punto finale del sito, che deve diventare il punto di riferimento del Brand per il fashion system, dove scoprire, comprare, ma soprattutto interagire, attraverso un nuovo modo di concepire il blog. A giorni sarà distribuito nelle librerie più qualificate il libro e quindi si attiverà la sua promozione attraverso varie presentazioni mirate nelle librerie italiane e nelle scuole di moda più importanti. Con il nostro Top Retailer di Milano, DAAD-Dantone, dopo le vetrine dedicate alla Capsule estiva, proseguiremo la collaborazione con altre iniziative, nell’ottica di una vera e propria partnership commerciale.

Un’ultima domanda… Posso chiederle qual è l’insegnamento più profondo – dal punto di vista professionale e non – che Lucio le ha insegnato? Mi sento fortemente privilegiato perché ho avuto l’opportunità di vivere al fianco di una persona straordinaria sia dal punto di vista personale che professionale, con cui all’unisono abbiamo condiviso la nostra vita e la nostra attività. Lucio mi ha insegnato a sperimentare, a stravolgere gli schemi e le visioni abituali, a mettermi doverosamente in gioco, e a capire che cosa sia la vera espressione creativa umana, anche quando espressa attraverso la moda. Atteggiamento molto raro in un momento di grande omologazione e di generalizzata, rassicurante riproposizione. Ma il suo insegnamento più grande è stato quello di non avere mai perso il suo sarcasmo, la sua allegria, il suo modo di sdrammatizzare, anche nella circostanza più drammatica per un essere umano, fino alla fine, nella piena consapevolezza che ogni minuto di vita non dovesse andare sprecato. Non so se dal punto di vista personale avrò la capacità di vivere questa importante verità. Ma nel lavoro, come portavoce di entrambi proseguirò con coerenza il percorso intrapreso da sempre con Lucio: se deve essere moda, che moda sia.