Ho lavorato per la Maison Krizia dal 2003 al 2007. Mi chiamò per l’ufficio stampa Rosella Mauri allora Capo della Comunicazione. Lavorai con lei circa tre anni fino a quando Rossella decise di aprire un lodge in Namibia e lasciò il posto a Danilo Cognolato.

Gestivo l’ufficio stampa italia e lo Spazio Krizia. Anni indimenticabili, anni in cui oltre ad una crescita professionale ho avuto una crescita personale. Mariuccia Mandelli aveva la capacità di conquistarti attraverso suoi rimproveri, il suo finto distacco, la sua magnetica personalità.

Cosa ricorda della Sig.ra Mandelli? Il nostro primo incontro. Io arrivata da pochissimo in ufficio stampa, fui presentata alla Signora da Rossella, in maniera del tutto inaspettata. Stavo preparando delle buste contenenti dei look book di collezione, mi girai e lei era li che mi scrutava dietro gli occhiali da sole. Ero spiazzata, terrorizzata, intimorita dalla sua personalità importante, quasi invadente, ma lei fu cordiale e mi disse “benvenuta”! Mi porse la mano avvolta in un guanto di cotone bianco e senza aspettare risposta, se ne andò cosi come era arrivata.

Come si è avvicinata a Krizia? In maniera del tutto casuale, mandai il CV via fax e fui chiamata da Rossella Mauri. Non volevo accettare la proposta per via di alcune voci che giravano intorno alla Maison Krizia. Amici giornalisti mi dissuadevano dall’accettare “Sarai mica matta?” mi dicevano “Guarda che lì dentro ti fanno impazzire…. La Sig.ra Mandelli è terribile!.. Lascia perdere!”. Alla terza telefonata di Rossella, decisi di accettare la sfida. Tempo quindici giorni iniziai a lavorare per lei.

Cosa la rendeva così speciale? La sig.ra Mandelli aveva la capacità di farti sentire in paradiso, amata, coccolata, rispettata, ascoltata, e con la stessa capacità ti faceva scendere all’inferno, facendoti dubitare delle tue capacità, delle tue conoscenze, della tua professionalità. Ti massacrava verbalmente, durante la sfilata, e poi, quando tutto era finito ed era stato un successo (come sempre del resto), ti guardava dritta negli occhi con il suo miglior sorriso e ti diceva: “quella maglia lì che indossa della Krizia Poi (noi dell’ufficio stampa potevamo indossare solo le Seconde Linee, la Prima Linea poteva indossarla solo Lei) le sta talmente bene… che gliela regalo!!”. Era il suo modo di ringraziarti, di dirti che era contenta del tuo lavoro, malgrado tutto.

Cosa le ha insegnato? Disciplina, rispetto, come interfacciarsi con una determinata tipologia di persone che frequentavano Krizia e lo Spazio Krizia. La pazienza… mi ha insegnato ad avere tanta pazienza e a morsicarmi la lingua. Per tutte quelle volte che avrei voluto rispondere, far valere il mio punto di vista e spiegarle il perché e il per come di una determinata scelta. Ho imparato a tacere, accondiscendere e sorridere sempre, perché il sorriso e l’accondiscendenza erano le armi migliori per andare d’accordo con lei.

Ricorda un particolare aneddoto? Ne avrei mille di aneddoti, con la Sig.ra Mandelli, ogni giorno c’era sempre qualcosa da imparare, da scrivere, da ricordare. Ricordo un giorno allo Spazio Krizia, stavo sistemando dei libri dopo una mostra, avevo dato le dimissioni da poco e lei non l’aveva presa bene, e dal quel giorno, dopo una sceneggiata senza precedenti, non mi aveva più voluto rivolgere la parola. Passò dietro di me, silenziosa, tornò indietro, si fermò, mi guardò mentre spostavo scatole da una parte all’altra dello Spazio e mi disse: ”la mia Greta è proprio diventata brava, ora che ha deciso di andarsene, mi rendo conto che è davvero brava”. Mi girai e la guardai, lei non si fermò, non aggiunse altro e continuò a camminare, e mentre si allontanava io avevo capito che in quella frase c’era il suo modo ostinatamente orgoglioso per dirmi che le sarei mancata e che le dispiaceva che me ne sarei andata di li a poco.

Che rapporto aveva con i giornalisti? Io e Rossella Mauri prima, e Danilo Cognolato poi, abbiamo avuto il nostro daffare per mediare i rapporti con la stampa. Imparai l’arte della diplomazia e del savoir-faire. La Sig.ra era consapevole dell’importanza dei giornalisti, della stampa in generale, ma non ha mai avuto problemi a dire apertamente quello che pensava, anzi. Niente filtri, niente tagli o modifiche. Se veniva pubblicata una intervista diversa da quella che lei aveva fatto (e approvato), erano dolori per tutti, soprattutto per noi dell’ufficio stampa, nessuno escluso.

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Lavorare in Krizia prima di una sfilata: notti in bianco, pasta al pomodoro di mezzanotte tutti insieme al ristorante interno allo Spazio Krizia, crisi isteriche, urla, modifiche dell’ultimo minuto, sala di sfilata che cambiava ogni battito di ciglia, cartelle stampa da realizzare, interviste e conferenze stampa che saltavano all’ultimo minuto…… Tutto quello che per settimane avevi preparato nel dettaglio, approvato con lei, rivoltato e cancellato perché la Sig.ra aveva deciso così. Non importava chi, come, quando e perché, lei decideva e tu di conseguenza dovevi agire.

Cosa pensava del web la Sig.ra Mandelli? La Sig.ra Mandelli è sempre stata una persona avanti con i tempi, precursore della sua epoca. Credo fosse consapevole del potere del web, tanto che quando ci voleva punire o penalizzare in qualche modo, ci staccava la connessione internet e ci “obbligava” nostro malgrado a lavorare con fax e diapositive. Il materiale di sfilata erano diapositive di archivio, da rendere una volta utilizzate. Un patrimonio, un vero tesoro da trattare con i guanti di velluto.

Cosa ha lasciato al mondo della moda? Ha lasciato un grande vuoto, perché chiunque conosca la storia della moda, di sicuro, conosce Mariuccia Mandelli in arte Krizia. Una donna che si è ritagliata un pezzo di storia, andava contro corrente, una donna che non aveva paura di dire le proprie idee, una donna di cultura, antesignana. Nel suo Spazio Krizia di via Manin sono passati artisti, pittori, scrittori, attori, intellettuali da Andy Warhol ad Arthur Miller, da Paul Newman e Farrah Fawcett solo per citarne alcuni. Una mosca bianca in un mare di fatiscenza e conformismo.

Maria Mariuccia Mandelli nel privato? Era una persona, colta, spiritosa, generosa, allegra, sapeva incantare, affascinare con i suoi racconti con la sua arte del ricevere. Una persona che sapeva conquistare e farsi voler bene. Ancora oggi a distanza di tanti anni la ricordo con affetto. I cinque anni vissuti insieme a lei sono stati in assoluto quelli che ricordo con maggiore emozione e anche quando me ne sono andata, nonostante la sua richiesta, non le ho mai dato del TU, per me sarà per sempre la Sig.ra Mandelli. Mi mancherai Mariuccia.