Io sono una delle più grandi contribuenti dei taxi (soprattutto milanesi), e vi assicuro che nella mia lunga “carriera” di passeggera, ne ho conosciuti diversi, tanto da poterne stilare una lista ben definita!

1. Il polemico
È l’unico, il migliore, il più sveglio… Non capisce perché altre persone hanno preso la licenza di guida, forse per rovinare la vita a lui, che è tra i pochi ad essere dotato della capacità di amalgamare i suoi arti superiori con il volante e quelli inferiori con i pedali. La massa non è in grado di guidare e si merita gli insulti che lui lancia contro inconsapevoli vecchietti con il cappello, neo-patentati o donne (soprattutto) di ogni età. Mi è stato detto “Signorina, lei sì che è intelligente, ha scelto di lasciare la sua auto a casa non rendendo così la mia giornata un inferno!“.

2. Il giustiziere
È pericoloso, nel vero senso della parola. Il suo taxi è un arsenale: dagli spray anti-aggressione ai manganellini di acciaio, per aggredire il cliente che non è d’accordo sulla strada che ha imboccato, il malcapitato che ha alzato la mano per fermarlo (“Non siamo mica a Nuova York!“) o una giovane coppia che osa scambiarsi un tenero bacio sulle labbra. Purtroppo a me è capitato il primo caso: siamo stati tirati giù dal tassista a malo modo perché ci eravamo accorti che il percorso era stato un po’ allungato. Risultato? Ce la siamo fatta a piedi alle 5 del mattino, e posso assicurarvi che non è bello!

3. L’amico
Tu sei lì, che ti leggi le tue email o ne approfitti per mandare un whatsapp per confermare ai tuoi amici che sì, quella sera a cena ci sei, quando scorgi che dallo specchietto lui ti guarda per cercare di incrociare il tuo sguardo per iniziare una conversazione. La tragedia: quando scendi dal taxi sai tutto di lui: il povero gatto che la moglie ha voluto castrare, il figlio che a 5 anni fa ancora la pipì a letto, la suocera che arriva per il weekend, … una volta lasciato il taxi, prendi nota della sigla in modo da non confermarlo la prossima volta!

4. Il politico
Ha la certezza che la sua strada fosse quella di diventare un leader politico (e allora mi chiedo perché sia qui, alla guida di un’auto e non di un partito, perché?) e non importa che il tassista sia di destra, centro o sinistra, in ogni caso terrà un comizio su come il nostro paese dovrebbe essere governato, e tu, lì dietro, cerchi comunque di assecondarlo anche se non sei propriamente d’accordo, perché non hai certo voglia di terminare la corsa con una rissa, come in Parlamento!

5. Il pilota di F1
Una volta tanto non hai fretta, anche se arrivi 3 minuti dopo non succede nulla, e pazienza per la tariffa: quella mattina ti sei svegliata in pace con la vita, serena e pronta ad accogliere a braccia aperte una nuova giornata. Invece arriva lui, alla sua ultima corsa, vuole andare a casa e si trasforma in un novello Vettel, che se lo vedesse (Vettel), gli chiederebbe di dargli lezione di guida veloce. E tu senti ripresentarsi l’allegro frollino imbevuto di latte che ti eri gustata giusto mezz’oretta prima!

6. La guida turistica
Anche se non sono di Firenze, conosco il capoluogo toscano a menadito perché ci vado 2 volte l’anno da ormai 14 anni per lavoro senza contare tutte le gite scolastiche, dalle elementari alle superiori, senza contare i weekend con gli amici o con il fidanzato. Non c’è bisogno che ad ogni angolo tu mi spieghi che proprio in quel punto preciso Michelangelo ha dato il suo primo bacio: giuro che mi è stato detto. Ma chi era il tassista, l’ultimo degli Highlander già vivo a quell’epoca?

7. Il pauroso
Avrà passato dei momenti difficili, perché sembra abbia timore di qualsiasi cosa e ti chiede di tutto e di più! “Da fastidio l’aria? Devo tirare su il finestrino?“. “Preferisce che passi dal Cimitero Monumentale o dal’Arena? Non voglio prendermi la responsabilità, in caso trovassi traffico“. “Mi raccomando, scenda a destra perché non vorrei che uno scooter la centrasse in pieno!“. Un po’ di attenzioni fanno piacere, per carità, ma a tutto c’è un limite! Che ansia! La prossima volta prendo i mezzi…

8. L’intraprendente
È l’alter ego brillante del pauroso, infatti lui non teme niente: l’aria condizionata a Dicembre – “Sa, l’ultimo cliente era indiano e ha lasciato una puzza di curry pazzesca!” (E in questo caso lo posso capire). I lavori per la creazione della linea 5 della metropolitana – “La strada che scelgo io è sempre la migliore perché conosco la città come le mie tasche.” (Qui, invece, mi sorge qualche dubbio). I pedoni che attraversano all’improvviso – “Ho prontezza di riflessi che neanche Flash Gordon!” (Tantissimi dubbi!). E così via!

9. Il banco
Il banco vince. Quante volte avete sentito questa frase? Soprattutto gli estimatori del gioco d’azzardo. E lui vince o cerca di vincere, sempre! Come? “Sarebbero 10 euro e 40, ma facciamo 11 (neanche 10 e 50).” Perché lo decidi tu? Non dovrei essere io a lasciarti la mancia? E in ogni caso non ha mai il resto, quindi dovrebbe scendere a cambiare e il tassametro salirebbe, di conseguenza facciamo subito 11 e non ci pensiamo più!

10. Il malinconico
Ormai sta per andare in pensione (finalmente, visto che mi si sta addormentando al volante, forse è il tempo di stare in panciolle al mare!) e dichiara “purtroppo i giovani d’oggi non hanno più l’entusiasmo di una volta, perché ci vuole passione a fare il tassista“. Ti spiace per lui, alla fine potrebbe essere quasi tuo nonno, quando viene colpito da un fulmine a ciel sereno perché ti dice :”E poi anche i clienti sono diventati dei gran scassamarroni!

Penserete che me ne sono capitate di ogni, ma se prendete almeno 10 taxi alla settimana, succederà anche a voi! E poi Milano è la città in Italia dove è attiva MyTaxi, l’App creata da Mercedes, che permette di scegliere l’autovettura in base alle proprie esigenze senza dover chiamare le centrali telefoniche e di tenerne controllata la posizione. Taxi vs Uber 1 a 1: palla al centro! Chissà se grazie a MyTaxi potrò aggiungere una nuova categoria: il tassista felice!