Sembra quasi una presa in giro. Sembra. Sarà la crisi… sarà… Ma non si può che notare una certa tendenza alla Casalinga più o meno Disperata, ultimamente, molto in voga sulle passerelle milanesi e parigine…

Eppure si era iniziato con un bon ton pastello e molto sixties da Gucci. Un guardaroba saggio e chic che sognavamo già tutte (tranne che i nostri portafogli, sicuramente. Ah neanche i nostri mariti. Vabbè).

Lo show di Moschino ha letteralmente invertito la tendenza. Nulla di male eh. Premetto che adoro Moschino e nutro un’ammirazione senza fine per Jeremy Scott (quasi quanto quella di mia figlia per Peppa Pig. Quasi). Ma qui sono rimasta perplessa.

Dopo l’esaltazione generale per il più che chiaro riferimento al gigante clown rosso di McDonald’s, ispirazione subito adottata da Rita Ora e Katy Perry (beh il colpo grosso sarebbe l’avesse adottato, che ne so, Anna Wintour, Victoria Beckham o ancora Mercoledì Addams… ma poi le ultime due mica sono la stessa persona?), è scattato il delirio.

Pure le fashionista vegane ucciderebbero madre, padre e persino un bue per infilarsi una borsetta con la cannuccia e indossare i colori rosso & giallo della nuova collezione Moschino.

(I tifosi della Roma ringraziano… Ilary, ti tocca!). Ma MacDonald’s non era mica il Diavolo? E il Diavolo mica vestiva Prada? No no… qua stiamo facendo confusione. Vabbè facciamocene una ragione. Sarà Burger King a rosicare… Andiamo avanti.

Mentre il tormentone del Fast Fashion stava facendo il suo percorso (sicuramente fast pure lui… prossima Fashion Week a parte.. lì si che faremo overdose di “mcdo’!“, per dirlo alla francese!) ci trasferiamo a Parigi.

Moschino, Chanel e il Grande Fratello

Moschino, Chanel e il Grande Fratello

Attenzione, attesa, e fibrillazione per il Grande Kaiser Karl, “ça va sans dire“! Finalmente un po’ di stile, eleganza, un po’ di tweed e quel tocco haute couture che si respira in ogni outfit. Ecco che allora, pur essendo fuori casa, mi collego per seguire la sfilata. Twitter, sito della Maison, fashion websites e altri Social Network. Sono pronta! Karl.. fammi sognare!

In passerella, un colorato supermercato. Vabbè… Se Dsquared2 ci ha portato in clinica, perchè Chanel non può portarci a far la spesa? Supermercato sì… ma pur sempre griffato! E mentre le modelle si susseguono sul catwalk non riesco a darmi pace. Effettivamente per essere coerente lo è.

Chanel al supermarket...

Chanel al supermarket…

Al Penny Market della Bovisa incontro spesso tute-sneakers camuffate sotto lunghi cappotti, capelli raccolti in una monotona coda di cavallo e talvolta sì, purtroppo, maglie troppo corte che lasciano (ahimé) un filino di pancia che ci fa “cucù”.

Ma non era mica Chanel? Grazie a Dio (o chi di dovere, insomma!) arriva un po’ di tweed. Sono rassicurata. Ma nemmeno Cara Delevingne riesce a farmi mandar giù la pillola. Cara, torna dietro e infila quei vestiti Diamine! Ah.. sono quelli giusti? Ok.

Chanel Autunno-Inverno 2014/15

Chanel Autunno-Inverno 2014/15

Chanel Autunno-Inverno 2014/15

Ridendo e scherzando Karl è pur sempre il solito incredibile genio. Il suo zampino si riconosce persino nella “moda da supermercato” e indubbiamente vedremo pance nude con cinture a catenella anche in numerose stagioni a venire. L’unico neo? E’ che anziché modella in passerella si rischia l’effetto “Misha Barton in grassa (ops. grossa) depressione post O.C.” ossia con 10 kili di troppo, la “panza de fuori” e una Coca Cola sempre in mano.

Ripeto. Sarà la crisi. Sarà. Sarà per adeguarsi per il ritorno (era mai andata via?) della cosidetta “TV spazzatura” (vedi Grande Fratello). Sarà che ora si ha voglia di guardarsi indietro.. Indietro tipo di una ventina d’anni.

Negli anni ’90, tutti allegramente felici e spensierati (almeno più di ora). Sarà che ora fa “figo” andare al supermercato (grande Karl questa sì che è un’ideona per rilanciare l’economia!). Sarà. Ma la moda non doveva farci sognare? E.L.

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